Il sangue si è liquefatto secondo le devote attese e la città di Napoli ha esultato
Il MIRACOLO DI SAN GENNARO IERI SI È RIPETUTO A NAPOLI
(di Cesare Lanza per Il Quotidiano del Sud) Ieri a Napoli si è puntualmente ripetuto il miracolo di San Gennaro-il sangue si è sciolto, secondo le devote attese – e la città ha esultato. Quasi tutti i napoletani sanno tutto del loro santo preferito. Spero che i lettori, che napoletani non sono, possano gradire alcune informazioni di base. Eccole. Gennaro è stato un vescovo e un martire cristiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica e anche da quella ortodossa. Nacque a Benevento il 21 aprile 272 dopo Cristo, e morì il 305 a Pozzuoli. Januarius era il suo nome completo. È uno dei Santi più amati grazie alla fede dei napoletani, che lo hanno eletto a patrono della città dopo che lui la salvò da pestilenze ed eruzioni del Vesuvio. Vescovo di Benevento, fu martirizzato sotto Diocleziano.Il miracolo della liquefazione del sangue avviene a Napoli tre volte l’anno. Un misterioso prodigio. I suoi attributi iconografici sono il bastone pastorale e la palma, simbolo del martirio. Era amato e rispettato, anche dai pagani per la cura, che impiegava nelle opere di carità a tutti indistintamente.
L’INTERVENTO DEL PATRONO PER LE ERUZIONI DEL VESUVIO
Durante il trasporto delle reliquie di San Gennaro a Napoli, una donna, alla quale le aveva affidate prima di morire decapitato, consegnò al vescovo due ampolline contenenti il sangue del martire. E vennero erette due cappelle: S. Gennariello al Vomero e San Gennaro ad Antignano. Il culto per il santo vescovo si diffuse con il trascorrere del tempo,per cui fu necessario l’ampliamento della catacomba. Affreschi, iscrizioni, mosaici e dipinti, rinvenuti nel cimitero sotterraneo, dimostrano che il culto era vivo sin dal V secolo, tanto è vero che molti cristiani volevano essere seppelliti accanto a lui e le loro tombe erano ornate di sue immagini. La tomba divenne meta di continui pellegrinaggi per i grandi prodigi che gli venivano attribuiti. Nel 472 ad esempio, a fronte di una violenta eruzione del Vesuvio, i napoletani accorsero in massa nella catacomba per chiedere la sua intercessione, iniziando così l’abitudine ad invocarlo per i terremoti e le eruzioni. Durante un’ altra eruzione, nel 512,fu il vescovo di Napoli, Stefano I, ad iniziare le preghiere propiziatorie, in seguito fece costruire in suo onore, accanto alla basilica costantiniana di S. Restituta (prima cattedrale di Napoli), una chiesa detta Stefania, sulla quale verso la fine del secolo XIII, venne eretto il Duomo. Lì furono riposti il cranio e la teca con le ampolle del sangue. Nel 1646 il busto d’ argento con il cranio e le ormai famose ampolline col sangue furono poste nella nuova Cappella del Tesoro,ricca di capolavori d’arte d’ ogni genere. Le ampolle erano state incastonate in una teca preziosa, fatta realizzare da Roberto d’Angiò, in un periodo imprecisato del suo lungo regno (13091343). La teca assunse l’ aspetto attuale nel XVII secolo: racchiuse fra due vetri circolari di circa dodici centimetri di diametro, vi sono le due ampolline, una più grande di forma ellittica schiacciata,ripiena per circa il 60% di sangue e quella più piccola cilindrica con solo alcune macchie rosso-brunastre sulle pareti. La liquefazione del sangue avviene solo in quella più grande.
PRIMA LIQUEFAZIONE DEL SANGUE AVVENNE IL 17 AGOSTO 1389
Secondo un antico documento, il sangue si è sciolto per la prima volta il 17 agosto 1389: non è escluso, perché non documentato, che l’evento sia avvenuto anche in precedenza. Il miracolo di San Gennaro avviene tre volte l’ anno: il primo sabato di maggio, in cui il busto ornato di preziosissimi paramenti vescovili e il reliquiario con la teca e le ampolle vengono portati in processione, insieme ai busti d’ argento dei numerosi santi compatroni di Napoli.
IL MIRACOLO AVVIENE TRE VOLTE L’ANNO E IERI, 19 SETTEMBRE…
La seconda volta il 19 settembre, ricorrenza della decapitazione. Una volta avveniva nella Cappella del Tesoro, ma per il gran numero di fedeli il busto e le reliquie sono oggi esposte sull’altare maggiore del Duomo: anche qui dopo ripetute preghiere, con la presenza del cardinale arcivescovo, autorità civili e fedeli, avviene il prodigio tra il tripudio generale. Una terza liquefazione avviene il 16 dicembre,“festa del patrocinio di s. Gennaro”, in memoria della disastrosa eruzione del Vesuvio nel 1631, bloccata dopo le invocazioni al santo. Il prodigio così puntuale non è sempre avvenuto, esiste un diario dei Canonici del Duomo che riporta nei secoli, anche le volte che il sangue non si è sciolto, oppure con ore e giorni di ritardo,oppure a volte è stato trovato già liquefatto quando le ampolle sono state aperte.