Annullata senza rinvio dalla sesta sezione penale della Corte di Cassazione la sentenza della Corte d’Appello di Salerno che dichiarava prescritti i reati di abuso d’ufficio contestati all’ex procuratore aggiunto di Catanzaro, Salvatore Murone (difeso da Mario Murone), e all’avvocato generale Dolcino Favi (assistito da Francesco Favi), che avevano avocato le indagini denominate Why Not e Poseidone all’allora pm Luigi de Magistris. Resta valida dunque la sentenza di primo grado del tribunale di Salerno che aveva assolto i due magistrati catanzaresi, legittimando i provvedimenti adottati. Il procedimento era nato nel 2008 con perquisizioni e sequestri effettuati negli uffici giudiziari di Catanzaro, dopo le denunce presentate l’anno precedente da de Magistris, che riteneva gli fossero stati illegittimamente ‘sottratti’ i fascicoli. Per il sindaco, Luigi de Magistris, “non cambia la storia”. “Ci sono alcune cose chiare dalle quali non si può scappare – dice ai giornalisti – il fatto storico è ricostruito in via definitiva. La storia non può essere cambiata. Occorre poi attendere la motivazione della Cassazione, perché ci sono tante ragioni possibili per quell’annullamento; potrebbe anche ritenere che non erano necessarie tante statuizioni della Corte d’Appello e quindi io mi posso avvalere in sede civile dato che la procura generale non impugnò la prescrizione. L’annullamento potrebbe riguardare poi solo gli effetti di natura civile oppure un mero cavillo. Infine stiamo parlando di fatti di legittimità e non di merito. Anche se dovessero mettere una pietra tombale e io non potò avere diritto a nessun risarcimento, l’ipotesi peggiore, la storia rimane per sempre che la revoca dell’inchiesta Poseidone e l’avocazione di Why Not furono condotte di abuso e al fine di danneggiare un pm. Da una parte ci sono le persone perbene e dall’altra quelle che non lo sono. Dobbiamo aspettare le motivazioni, ma quello che ho raccontato è un fatto, è storia”.