Nel nostro Paese sparisce una bici ogni trenta secondi ma i ladri potrebbero avere vita breve. La startup Bikebee fornisce gratuitamente ai Comuni che partecipano al progetto un Registro digitale completo, accessibile da chiunque e da qualsiasi device. Uno strumento che permette ai cittadini, in pochi clic, di certificare la proprietà della propria bici registrandola gratuitamente, ma anche di riconoscere le bici rubate su tutto il territorio, comunale e nazionale. Dopo Rimini e Cortina d’Ampezzo, anche il Comune di Jesolo, nel cuore della laguna veneta: le capitali turistiche italiane fanno da apripista aderendo per prime alla piattaforma «Bikebee», una app che aiuta a non farsi rubare la bici.
Ai Comuni aderenti viene fornito un sito totalmente «responsive», compatibile con tutte le versioni di software sul mercato (sia di sistemi operativi, sia di browser) e una app – per Android e IOS – con una grafica personalizzata con logo e colori del Comune. Il sito sarà pubblicato su un Url a scelta dell’amministrazione comunale. Il sistema è aggiornato costantemente: il sito e l’app saranno completi di tutte le funzionalità sviluppate, comprensive di release successive per migliorie o semplificazioni delle varie procedure.
Lottare contro i furti significa incoraggiare l’uso della bicicletta, innestando un cambiamento verso il green che investe direttamente la vita dei cittadini, le loro abitudini, la percezione degli spazi e degli spostamenti. Tutto questo parte dai territori e dalle comunità, in prima fila nella promozione della bicicletta. «I cittadini – dice Alberto Montesi, Ceo e fondatore di Bikebee – hanno in mano un nuovo strumento per proteggere la propria bici, ma non solo: i vantaggi riguardano tutte le parti coinvolte, dai Comuni, sempre più implicati nella promozione della mobilità verde, alle Forze dell’Ordine, agevolate nell’identificazione dei mezzi rubati e nella restituzione ai proprietari. È un passo deciso in direzione della Green Innovation Sustainability».
Fausta Chiesa, Corriere.it