Elezioni europee, Lega trionfa e diventa il primo partito al 34%. Pd recupera, crolla M5S

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La Lega vola – raggiunge il 34,3 per cento – e il Pd sorpassa i 5Stelle, crollati al 17,1 per cento. Questi i verdetti che arrivano dallo spoglio definitivo dei voti delle elezioni europee. Un risultato che potrebbe far tremare il governo. Perché è quasi rovesciato il rapporto di forza tra i due alleati, rispetto alle Politiche del 4 marzo. Anche se Matteo Salvini, in una conferenza stampa in cui parla con il rosario in mano, dice: “Non regoliamo i conti, non chiediamo poltrone, il contratto di governo non cambia”.

Lo scrutinio

Lo spoglio è terminato, mentre quello delle amministrative comincerà alle 14. La Lega – con 60 mila sezioni scrutinate su 61mila – è al 34,3 per cento (alle Politiche aveva il 17,4, alle Europee del 2014 appena il 6,2).

Il Pd ottiene il 22,7 per cento (contro il 18,8 delle Politiche e il clamoroso 40,8 delle Europee). Ma soprattutto incassa il sorpasso sui 5Stelle.

Il Movimento è al 17,1. Praticamente dimezzato il 32,7 delle Politiche, ma netto il calo anche rispetto al 21,2 delle ultime Europee.

Forza Italia è all’8,8 (alle Politiche era al 14), quindi resta lontana dalla soglia psicologica del 10 per cento che l’avrebbe forse tenuta al riparo da turbolenze interne e tentativi di fuga. Netta infine la crescita di Fratelli d’Italia, al 6,5. Questi sono i partiti che avranno seggi nel futuro europarlamento.

Restano esclusi, perché non hanno superato la soglia di sbarramento del 4 per cento, +Europa-Italia in Comune (al 3,1); Europa Verde al 2,3; La Sinistra all’1,7; Partito comunista 0,88; Partito animalista 0,6. Il trionfo leghista si è consolidato con il passare delle ore, ma era già apparso chiaro dai primi exit poll e dalle prime proiezioni.

Le proiezioni

La settima e ultime proiezione Radi dava la Lega al 33%; il Pd al 23,1%; M5s al 17,6%; Fi al 9%; Fratelli d’Italia al 6,5%; +Europa – Italia in Comune (al 3,1%); Europa Verde al 2,3; La Sinistra, all’1,7. Calcolando i seggi del partito di Salvini tra 28 e 29. Al Pd ne andrebbero 18 o 19; a M5s 15 o 16; a Forza Italia 7-8; a Fratelli d’Italia 5 o 6; a SVP tra 0 e 1.

Il voto sul territorio

La Lega conquista 3 circoscrizioni su 5, domina soprattutto nel Nord-Est ma anche nel Nord-Ovest e nel Centro Italia (i 5Stelle resistono solo al Sud e nelle isole), sfonda anche in Emilia Romagna, è il primo partito nelle Marche in Umbria e nel Lazio. Unico neo, per Salvini, le grandi città: da Roma a Milano, da Torino a Genova fino a Firenze, a vincere è il Pd.

Le condizioni di Salvini

Le cifre consentono alla Lega di festeggiare. Matteo Salvini – subito dopo i primi exit poll – twitta una foto in cui esulta, con un foglio in mano su cui è scritto: “Lega primo partito, grazie”.

Poi, parla in conferenza stampa, ancora una volta ostentando il rosario: “Ringrazio chi c’è lassù che non aiuta Matteo Salvini, ma aiuta l’Italia e l’Europa a ritrovare speranza, orgoglio, radici e sicurezza. Non ho mai affidato al cuore di Maria il voto o il successo di un partito ma il futuro e il destino di un paese e di un continente”. Assicura che gli alleati sono “amici”. Ma intanto chiede di dare priorità a Tav e flat tax.

Il silenzio dei 5Stelle

I vertici 5Stelle si eclissano per tutta la notte. Luigi Di Maio non parla davanti alle telecamere, ma fa sapere: “Abbiamo pagato l’astensione al Sud. Ora testa bassa e lavorare, ma restiamo pur sempre l’ago della bilancia”. Poi manda a Salvini un messaggio di “complimenti sinceri”.

Ma è chiaro che il cammino, per il leader 5Stelle, ora è tutto in salita. La sua leadership è ulteriormente indebolita e le ripercussioni sul governo sembrano inevitabili. I numeri dicono che la coppia sovranista Lega-Fratelli d’Italia supera da sola il 40 per cento. “Noi e Salvini rappresentiamo una possibile alternativa di governo”, esulta Meloni. E intanto il centrodestra, stando agli exit poll, ha conquistato un’altra regione: il Piemonte.

Pd: “Governo ancora più fragile”

Soddisfazione nel Pd. Aria di festa al Nazareno, con Zingaretti e Gentiloni che si fanno fotografare insieme, sorridenti.

In conferenza stampa Nicola Zingaretti dice: “Salvini è il vero leader di un governo pericoloso. Noi siamo pronti alle prossime elezioni politiche”. E assicura: “Ora il governo è ancora più fragile”.

L’affluenza

Il dato definitivo dell’affluenza è del 56,1 per cento contro il 58,6% delle europee del 2014. Quindi c’è stato un calo di 2 punti e mezzo. Alle politiche – alla Camera – la partecipazione al voto era stata del 72,9.

Il calo più netto, rispetto alle precedenti regionali, in Abruzzo: quasi 12 punti in meno rispetto alle precedenti Europee. In Sardegna il calo è stato di 6 punti circa, in Sicilia del 5. In Campania del 4. In controtendenza solo il Friuli Venezia Giulia (mezzo punto percentuale in più), la Valle d’Aosta (2 punti in più) e soprattutto il Trentino Alto Adige: quasi 7 punti in più.

Tiziana Testa, Repubblica.it