Terroni caput mundi / Caro De Laurentiis, Napoli vuole il tricolore

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Per i 70 anni del presidente i tifosi fanno solo un tipo di augurio: il titolo

DE LAURENTIIS, AUGURI PER UNO SCUDETTO
(di Cesare Lanza per Il Quotidiano del Sud) Aurelio De Laurentiis, nato a Roma il 25 maggio 1949 (70 anni). Imprenditore. Produttore cinematografico. Cofondatore, con il padre Luigi De Laurentiis (1917-1992), e presidente della FilmAuro (dal 1992). Dirigente sportivo. Presidente del Napoli (dal 2004). Proprietario del Bari (dal 2018). «Prima di prendere il Napoli, era più romano che partenopeo: casa al Quisisana, uffici di fronte al Quirinale. La Campania erano le origini: Torre Annunziata il luogo, Napoli la filosofia. L’Aurelio De Laurentiis che conosciamo col calcio ha ripreso il tempo che s’era perduto. Lo vedi e lo senti, e capisci che è Napoli in tutta la sua complessità”, ha scritto Beppe Di Corrado. “Due scudetti in 80 anni sono pochi. Se ti chiami Napoli, non ti puoi accontentare di partecipare: devi vincere”, questo è l’incitamento per De Laurentiis, che ormai dice di sentirsi napoletano più che romano. Auguri!

PATANÈ, ECCO COME DIRIGEVA L’ORCHESTRA
Giuseppe Patanè, straordinario direttore d’orchestra (nato a Napoli il 1 gennaio 1932, morto a Monaco di Baviera il 29 gennaio 1989). Tra pochi giorni il trentesimo anniversario della sua scomparsa: lo ha celebrato, con un eccellente ritratto su Il Fatto, Paolo Isotta (anche lui nato a Napoli il 18 ottobre 1950). Ecco ciò che mi ha colpito: “Metà degli anni Ottanta. Il direttore d’orchestra Giuseppe Patanè provava a Roma l’Eroica di Beethoven con un’orchestra inglese”, racconta l’insigne musicologo. “Non l’avevano mai visto. Ricordo dietro la britannica imperturbabilità professionale un’espressione di disprezzo”. Il disprezzo aumentò quando il Maestro, senza partitura né leggio, eseguì l’intera Sinfonia non fermandosi nemmeno una volta. “Italiano fannullone, si leggeva nelle loro facce. Dopo l’ultimo accordo, immaginavano di essere messi in libertà. Patanè fece uno di quei sorrisi napoletani che gli erano proprî: “And now, we begin the work!”. Incominciò, a memoria, a richiamare ogni singolo errore o di tutti o di ogni singolo strumento. Citava a memoria il numero di pagina, il numero di battuta, la lettera indicante la sezione. Ma non della partitura del direttore: delle singole parti di ogni strumento, che hanno una numerazione diversa. La prova successiva andò malissimo:erano paralizzati dal terrore. Disse loro: “Adesso basta provare, ci vediamo domani sera al concerto.” Fu un’Eroica come ne ho ascoltate poche”.

STASERA, POLPETTE ALLA NAPOLETANA
Oggi una manifestazione capace di richiamare un gran numero di napoletani, e non solo, ha come protagonista un’eccellenza campana: la polpetta. Stasera, a partire dalle ore 20, si terrà nel centro storico di Napoli ‘A Festa d’a Purpetta’. Una serata particolare, folcloristicae piena di tradizione che si svolgerà in Via San Giovanni Maggiore Pignatelli. La festa è organizzata da Santa Fede Liberata, un gruppo di associazioni, comitati, cittadine e cittadini, che con finalità di recupero politico e sociale ha riaperto dopo decenni di abban dono l’exOratorio di SantaMaria della Fede, gestito in maniera aperta. L’evento é aperto atutti edureràtuttala notte:unariccacena a suon di polpette in ogni salsa , dalla classica alla vegana, da quella fritta a quella sana. La serata sarà accompagnata dallenote diLautari DinRosiori, fisarmonicista nato in Romania