La concorrenza nel trasporto aereo comincia a farsi sentire anche per la regina delle low cost: Ryanair ha chiuso l’anno fiscale 2018-2019 con utile netto in calo del 29% a 1,02 miliardi di euro proprio a causa della concorrenza con le altre compagnie aeree che l’ha indotta a vendere i biglietti a un prezzo più basso. Nel periodo 1 aprile 2018 al 31 marzo 2019, Ryanair si aspettava un utile tra 1 e 1,1 miliardi.
Un trend che non sembra fermarsi ma che proseguirà anche nei prossimi mesi: infatti per l’anno fiscale in corso 2019-2020 la compagnia si dice “cauta” e si aspetta un leggero calo del profitto, che potrebbe raggiungere tra i 750 e 950 milioni di euro. I dati sono stati presentati dall’amministratore delegato. Michael O’Leary ha spiegato che il calo dei profitti “è dovuto alla forte concorrenza nel settore del trasporto aereo a corto raggio in Europa, che tira verso il basso il prezzo dei biglietti aerei per tutti gli attori”. Il gruppo irlandese ha abbassato del 6% le sue tariffe a una media di 37 euro a biglietto.
“Come già indicato in precedenza, Ryanair, esclusa Lauda, registra profitti dopo le tasse di 1,02 miliardi di euro. La crescita di capacità sul breve raggio e l’assenza di Pasqua nel quarto trimestre ha portato un calo delle tariffe del 6%, che hanno stimolato la crescita del traffico del 7% con 142 milioni di passeggeri, inclusa Lauda. Le vendite ancillari – quelle “collaterali” che escludono il costo dei biglietti – hanno mostrato una forte performance con una crescita del 19% a 2,4 miliardi di euro, che ha portato una crescita dei ricavi del 6% a 7,6 miliardi”, ha dichiarato il ceo di Ryanair Michael O’Leary.
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