Non accenna a placarsi lo scontro sul sottosegretario ai trasporti, Armando Siri. Il M5s continua a chiederne le dimissioni mentre il leader del Carroccio, Matteo Salvini, dice che ci sono “chiacchiere telefoniche con terze persone che coinvolgono altre persone, chiedo qualcosa in più. Se c’è la prova di colpevolezza, tanti saluti a prescindere dal colore politico. Però la colpa va dimostrata”. “Non mi appassiona questo dibattito, parlo di vita vera”, ha aggiunto Salvini parlando della possibile conta nel Cdm di domani.
“Oggi dai giornali emergono nuovi particolari sull’inchiesta del sottosegretario della Lega Armando Siri – ha scritto su Facebook, Luigi Di Maio -. Secondo il Corriere della Sera si sarebbe anche rifiutato di rispondere alle domande dei giudici e avrebbe depositato solo una memoria spontanea. Non capirò mai perché la Lega in queste settimane abbia continuato a difendere Siri invece di fargli fare un passo indietro. Oggi è l’ultimo giorno utile perché Salvini comprenda l’importanza di questa vicenda. Mi auguro faccia la cosa giusta“.
“I pubblici ministeri lo dicono esplicitamente nell’avviso di garanzia: Siri “ha asservito la funzione pubblica a interessi privati”. Di fronte a questo è impossibile restare fermi. Se qualcuno si vuole coprire gli occhi faccia pure, il MoVimento 5 Stelle non lo farà. Non lo farà perché ci sono fin troppe ombre e stranezze in questa storia. Non rispondere all’interrogatorio dei magistrati è grave e in parte indicativo. Il MoVimento non dice che Siri non debba difendersi, per carità, anzi ci auguriamo che lo faccia e nelle forme che ritiene più opportune. Molto più semplicemente chiediamo che a un politico indagato per corruzione non sia concessa la possibilità di amministrare soldi pubblici. L’Abc del cambiamento, che questo governo ha l’ambizione di portare avanti”, scrive il leader del M5S nel post.
ANSA