Sono 1.320 i giornalisti in Sardegna che risultano iscritti all’Ordine professionale e, di questi, 762 sono precari. Il 65% dichiara di guadagnare tra i 170 e i 500 euro al mese. Eppure, il mondo dell’informazione regionale si avvale e regge sempre di più sul lavoro svolto da giornalisti freelance. Il quadro sullo stato in cui si trova l’informazione nell’Isola è stato ricordato durante un intervento dalla giornalista freelance Francesca Zoccheddu, che ha preso parte questo pomeriggio, a Cagliari, all’incontro- dibattito dal tema “Informare: diritto dovere costituzionale. Il caso Radio Radicale e non solo”. L’appuntamento, che si è avvalso del patrocinio del comitato provinciale dell’Anpi di Cagliari, è stato inserito nelle iniziative dell’associazione ‘Socialismo Diritti Riforme’ nel decennale della sua costituzione e nel quarto anniversario della scomparsa del giornalista Gianni Massa, storico responsabile dell’Agi in Sardegna, socio-fondatore, alla presenza dei familiari. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, anche Irene Testa, conduttrice di Radio Radicale e componente della presidenza del partito Radicale, Maria Antonietta Farina Coscioni, Rita Bernardini, tutte e tre da ieri in sciopero della fame per salvaguardare Radio Radicale, che rischia di chiudere. Tra gli interventi, quelli di Bepi Anziani, già direttore di Videolina e vice direttore de ‘L’Unione Sarda’, Francesco Birocchi, presidente Ordine dei giornalisti della Sardegna, Celestino Tabasso, presidente Assostampa della Sardegna, Mario Cabasino presidente del Corecom Sardegna e Vanna Fenu, giornalista di Linkoristano e Radio Cuore.