Nessuna decisione presa
La sostanza è che il vertice sim è concluso senza una decisione, sempre a giudicare dalle parole pronunciate dal capo del governo: «Non ci lasceremo condizionare da pregiudizi ideologici, da schemi preconcetti, da interessi di parte ma siamo aperti per valutare nel modo più puntale e completo l’analisi costi/benefici e trarne le conseguenze. Non abbiamo preso una decisione. In questo momento la decisione può essere a favore di Tav tanto di no Tav». La riunione di domani, che comincerà dopo il rientro del premier dalla visita in Serbia, potrebbe andare avanti tutta la notte.
L’11 marzo il termine ultimo
Al centro della discussione il futuro della Torino – Lione, opera che vede i due partiti di governo schierati su fronti opposti (favorevole la Lega, contrario il M5S); in particolare bisognava decidere se dare via libera alla Telt, la società paritaria italo francese a cui sono affidati i cantieri, per i nuovi bandi. Se entro l’11 marzo prossimo non dovesse arrivare questo semaforo verde, l’Italia rischia di dover restituire i finanziamenti ricevuti dalla Ue, a partire da una prima tranche di 300 milioni. Sull’ipotesi di chiedere più fondi alla Ue la decisione è stata definita «prematura» poiché presupporrebbe un sì all’opera che al momento non c’è. Sui bandi Conte ha assicurato che una decisione verrà presa entro lunedì. Prima del vertice le posizioni tra lega e pentastellati erano distanti; anche questa mattina il sottosegretario Stefano Buffagni aveva detto che il M5S è pronto ad abbandonare il governo pur di bloccare l’alta velocità.
Claudio Del Frate, Corriere.it