A breve distanza dall’annuncio della nuova campagna elettorale per le presidenziali americane del 2020, Bernie Sanders vive un momento di imbarazzo politico a causa del suo consolidato uso di aerei privati. Come si conciliano le sue battaglie contro i combustibili fossili e le diseguaglianze economiche con i 342mila dollari spesi in jet privati nei due anni successivi alla sconfitta alle primarie del 2016, quando non c’era più bisogno di attraversare rapidamente il paese?
Se lo chiedono soprattutto i suoi avversari politici più devoti, i sostenitori di Hillary Clinton che, a vario titolo, considerano il senatore del Vermont uno dei responsabili della sconfitta alle ultime presidenziali. “Mentre migliaia di volontari affrontavano il caldo o il freddo per bussare alle porte degli americani fino a farsi sanguinare le dita in un estremo tentativo di fermare Donald Trump, sua maestà Bernie Sanders si degnava di lasciare il suo ufficio di Washington o la sua nuova seconda casa al lago solo se era comodo su un jet privato come un miliardario padrone dell’universo”, ha detto a Politico Zac Petkanas, uno dei dirigenti della campagna Clinton nel 2016. “Sanders ha continuato a viaggiare in jet privato, quando necessario, solo per dare il massimo sostegno agli sforzi di Hillary Clinton”, ha ribattuto Arianna Jones, portavoce del candidato democratico.
Luciana Grosso, Business Insider Italia