È sempre più forte a Roma il disagio delle famiglie apparentemente «normali». Lo denuncia la Caritas nel ‘Rapporto sulle povertà a Roma. Sono infatti aumentate in dieci anni del 47,8% le famiglie con un solo occupato e sono quasi 100mila le famiglie senza occupati, senza pensionati e con almeno una persona disponibile al lavoro. L’ufficio statistico di Roma Capitale stima a oltre 125.000 i nuclei familiari con minori e un reddito sotto i 25.000 euro. «Per i giovani – prosegue Caritas – sono tempi difficilissimi: la disoccupazione giovanile è aumentata visibilmente per tutte le fasce d’età di circa 10 punti percentuali; praticamente un quarto dei giovani romani (18-29 anni) risulta disoccupato». Oltre la metà dei giovani occupati hanno contratti a termine o di collaborazione. «Inoltre sempre dai Centri d’ascolto arriva l’informazione che riguarda l’ereditarietà dell’esclusione sociale: spesso i poveri più giovani sono figli di famiglie travolte da spaventose posizioni debitorie», sottolinea la Caritas. I MUNICIPI
Nella città il reddito individuale imponibile medio si distribuisce in maniera profondamente diseguale: si va dai 40.530 del II Municipio ai 17.053 del VI Municipio. Nel complesso meno del 2% (1,8) denuncia un reddito di oltre 100.000 euro l’anno, mentre il 51,3% possiede un reddito fino a 15.000 euro. «La città si impoverisce dunque e invecchia a vista d’occhio», sottolinea Caritas Roma. In ogni municipio si registrano circa 10.000 persone over65 che non raggiungono il reddito di 11.000 euro, per un totale complessivo di 146.941 abitanti: «un’intera grande città fatta di anziani che vivono di stenti dentro una grande metropoli contemporanea».
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