Il Papa al ‘Te Deum’ in San Pietro si è soffermato sulle condizioni di povertà della popolazione a Roma: «Dobbiamo fermarci a riflettere con dolore e pentimento perché, anche durante quest’anno che volge al termine, tanti uomini e donne hanno vissuto e vivono in condizioni di schiavitù, indegne di persone umane. Anche nella nostra città di Roma ci sono fratelli e sorelle che, per diversi motivi, si trovano in questo stato. Penso, in particolare, a quanti vivono senza una dimora. Sono più di diecimila», ha ricordato Francesco, sottolineando che «d’inverno la loro situazione è particolarmente dura».
«Sono tutti figli e figlie di Dio, ma diverse forme di schiavitù, a volte molto complesse, li hanno portati a vivere al limite della dignità umana», ha detto il Papa nell’omelia dei Primi Vespri della solennità di Maria Santissima Madre di Dio, cui seguirà il tradizionale canto del ‘Te Deum’ a conclusione dell’anno civile. «Anche Gesù è nato in una condizione simile, ma non per caso, o per un incidente – ha proseguito -: ha voluto nascere così, per manifestare l’amore di Dio per i piccoli e i poveri, e così gettare nel mondo il seme del Regno di Dio, Regno di giustizia, di amore e di pace, dove nessuno è schiavo, ma tutti sono fratelli, figli dell’unico Padre». «La Chiesa che è a Roma non vuole essere indifferente alle schiavitù del nostro tempo, e nemmeno semplicemente osservarle e assisterle, ma vuole essere dentro questa realtà, vicina a queste persone e a queste situazioni. Vicinanza, materna», ha detto ancora il Pontefice. «Questa forma della maternità della Chiesa mi piace incoraggiarla mentre celebriamo la divina maternità della Vergine Maria», ha aggiunto.
Il Messaggero.it