Sui siti delle emittenti del gruppo già venduti 576 mila biglietti per concerti, mostre ed eventi. Salvaderi: così raccogliamo dati per fidelizzare gli ascolti
Il gruppo Mediaset, nel suo business principale, ovvero quello televisivo, riesce ad attirare il 57,5% degli investimenti totali in advertising verso il piccolo schermo. Perciò il 26,5% del mercato pubblicitario radiofonico che, in base alle stime Nielsen, Radio Mediaset ha conquistato nei primi nove mesi del 2018 (pari a una proiezione di circa 113 milioni di euro sui 427 milioni complessivi del comparto a fine 2018), includendo R101, 105, Virgin Radio e Rmc (mentre Radio Subasio è esclusa), non può che essere considerato solo l’inizio di un dominio del Biscione in fm, temuto e più volte denunciato dai concorrenti, con accuse e sospetti per eventuale posizione dominante. Intanto, però, il polo radiofonico guidato da Paolo Salvaderi, dopo il lancio, dal 6 novembre, del nuovo canale televisivo Virgin Radio tv (lcn 157), e i lavori sul progetto di un canale tv lifestyle di Radio Montecarlo, al via nel 2019, prova ad allargare il proprio business e i propri brand verso altri comparti. Spingendo forte sul ticketing, ovvero le prevendite di biglietti per eventi, mostre o concerti. Si è cominciato nel dicembre 2017 con un test sul tour estivo 2018 di Roger Waters (Virgin radio), proseguendo poi con le prevendite esclusive del concerto di Ermal Meta al Forum di Assago (105), della Mostra di Harry Potter alla Fabbrica del vapore di Milano (R101), del GruVillage Music festival di Torino (105), di Mark Knopfler (Virgin) e, ora, con le prevendite delle date dei Muse (su virginradio.it dalle ore 9 del 14 novembre alle 23.59 del 15 novembre) e di Michael Bublè (su r101.it dalle ore 9 del 21 novembre alle 23.59 del 23 novembre). Ovviamente queste operazioni non hanno sensibili effetti diretti sui ricavi di Radio Mediaset, ma servono soprattutto per «generare nelle persone una certa attitudine a frequentare le nostre app, i nostri siti», spiega Salvaderi, «ad attirare anche audience che ancora non frequentavano i nostri mondi (circa il 40% di chi ha acquistato un biglietto, ndr), a conoscere meglio i gusti musicali della fan base e a generare interviste con loro per fare un Crm intelligente». Da quando è partita l’iniziativa di prevendite sui siti delle radio di Mediaset, sono stati venduti 576 mila biglietti, con una media di tre biglietti per ciascun codice utente. Insieme ai codici per i biglietti, inoltre, gli utenti possono ricevere pure codici promozionali, tipo quelli della operazione Radio Mediaset con Yoox, per comprare capi moda e accessori a prezzi scontati. «Ripeto, non ci interessa tanto il fatturato diretto», sottolinea Salvaderi, «non vogliamo sostituirci al management degli artisti, ma siamo loro partner: abbiamo cinque emittenti che spaziano su vari generi musicali, possiamo collaborare praticamente con tutti, e raccogliamo così tantissimi dati che poi ci servono per migliorarci e fidelizzare gli ascolti. Abbiamo anche mandato 28 mila persone a Londra a vedere Bohemian Rapsody, e stiamo lavorando con Rmc per le Atp Finals di tennis a Londra. Quindi non solo concerti, ma pure eventi coerenti con i nostri brand». Con i dati raccolti si tenta anche di evitare sovrapposizioni tra emittenti, poiché, con cinque brand editi da Radio Mediaset, è anche facile erodersi pubblico internamente. L’ultima arrivata in casa Mediaset è, da settembre, Rmc, «che da un punto di vista editoriale non necessita di molto», commenta Salvaderi, «e che proseguirà in continuità sulla linea tracciata da Alberto Hazan, per poi ritoccare qualcosina nel 2019, più dal punto di vista di marketing. E’ appena partito il canale tv di Virgin, mentre quello lifestyle di Rmc è in cantiere per il 2019».
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi