«Ai millennial piace il vintage». Carlotta De Marco, brand manager Martini & sparkling wine, accompagna così la rinascita della China Martini, un prodotto che «nel 2018 rinnova il proprio stile e si riappropria della sua storia e delle sue origini». Questo perché «il trend del mercato ha dimostrato che l’amaro è considerato sempre più cool tra i giovani. Nell’ultimo anno si è registrato un aumento del 5,6% a volume nei consumi: i millennial lo apprezzano come after dinner e «ammazzacaffè», ma anche come uno dei protagonisti della mixology».
Si tratta «di un brand legato alla storia d’Italia», sottolinea il production manager di Martini & Rossi (gruppo Bacardi-Martini) Giuseppe Musso, che nella sede di Pessione Chieri, in provincia di Torino, custodisce le tradizioni della casa: ecco così le pubblicità in bianco e nero del Giro d’Italia, gli spot che hanno accompagnato la nascita della televisione italiana, come quello che aveva come protagonisti Ernesto Calindri e Franco Volpi evocando l’epopea garibaldina, i tanti manifesti d’autore. Un mondo che racconta la vitalità del tessuto industriale italiano nel settore del beverage, sottolineando che «negli anni settanta del secolo scorso di sola china se ne vendevano 7 milioni di litri».
Le etichette di una volta sono ricercatissime, e il brand China Martini è un’icona del costume italiano: la ricetta, immutata nel corso dei secoli, contiene l’estratto della corteccia di china, un albero che cresce nell’America centrale. Questo estratto, utilizzato nella produzione dei liquori, «conferisce al prodotto una personalità decisa e unica», evidenzia Musso. Le modalità di consumo sono quasi infinite: liscia con ghiaccio, frozen, calda con acqua bollente e buccia di limone. Ma non solo, perché la china è diventata protagonista anche come ingrediente di classic cocktail. Un fenomeno internazionale, che pone in evidenza il made in Italy nei mercati a più alto valore aggiunto, come gli Stati Uniti e la Russia.
Nel 1989 Giugiaro disegna per Martini & Rossi la nuova bottiglia, poi un primo restyling del pack viene fatto nel 2007, un cambiamento di stile per avvicinare la bottiglia al mondo dei vermouth e dei bitter Martini. Arriviamo così al 2018: il restyling, questa volta, viene studiato per avvicinare la bottiglia al mondo dei giovani consumatori. E Martini scommette inoltre su tutta la storica serie di prodotti da bar: in occasione di Aperitivi&Co., da Fico a Bologna ha aperto le porte, come temporary, il Caffè Torino: un locale moderno, pensato per far degustare i classici cocktail preparati dai bar tender più famosi con i prodotti premium della gamma riserva speciale. Due le specialità: il Martini Negroni e il Negroni Ambrato. Un’operazione iniziata proponendo Martini Riserva Speciale Rubino e Riserva Speciale Ambrato, quindi Riserva Speciale Bitter. Senza dimenticare i prodotti classici, come il Martini Bianco, apprezzatissimo in Russia viene portato sui tavoli dei ristoranti al posto dell’acqua.
Gianfranco Ferroni, ItaliaOggi