Se si attuassero le proposte di flat tax avanzate dal centrodestra per l’Italia ci sarebbe “uno shock di credibilità enorme” e si creerebbe “un buco nelle finanze per svariate decine di miliardi”, tale da imporre “operazioni di aggiustamento sicuramente dolorose”. A sostenerlo è il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenuto ad Agorà su Rai 3. Per il ministro nel dare un giudizio su questa misura bisogna tenere conto che l’aliquota unica di tassazione richiederebbe coperture che possono venire da “rialzi dell’Iva” e da “tagli alla spesa sanitaria”. Il rischio, poi, e’ “un’inversione nella diminuzione del rischio” in un paese che ha “un debito elevato” alla quale “i mercati potrebbero reagire negativamente”, ha spiegato il ministro. Padoan ha distinto tra le proposte di ‘flat tax’ della Lega (“sono totalmente insostenibili e farebbero crescere il debito” e “quando esponenti leghisti dicono che il debito non è problema, questo mi fa sobbalzare”) e quella di Forza Italia che “è meno insostenibile ma crea comunque un buco nei conti da colmare”. Il ministro dell’Economia ha assicurato che alle prossime elezioni “l’Europa tifa per l’Italia che continua a fare le riforme ed è stabile dal punto di vista politico e tifa per il Pd”. Lo scenario per Padoan è al momento diverso da quello del 2011, quando l’Italia rischiò il commissariamento sui conti: “Allora lo spread era intorno ai 500 punti base e ora è sui 130 perché è tornata la fiducia”, anche grazie alle riforme dei governi Renzi e Gentiloni. Il ministro non si è sbilanciato sull’ipotesi di una grande coalizione dopo il voto del 4 marzo: prima “penso che si debba attendere” se sia possibile formare un governo, ha spiegato.
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