Severino Antinori non potrà esercitare la professione di medico per 5 anni e 6 mesi. E’ una delle pene accessorie inflitte dai giudici del Tribunale di Milano al ginecologo condannato a 7 anni e 2 mesi di carcere per il prelievo forzoso di ovuli a danno di un’infermiera spagnola di origini marocchine che nell’aprile 2016 venne ricoverata alla clinica milanese Matris per una cisti ovarica.
Antonino Marcianò, anestesista della stessa struttura sanitaria, è invece stato interdetto dall’esercizio della professione per un periodo di 5 anni. Antinori e Marcianò sono anche stati condannati all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
I giudici del Tribunale di Milano hanno disposto anche la confisca degli embrioni sequestrati nel corso delle indagini che avevano portato agli arresti domiciliari Severino Antinori il 13 maggio 2016. Hanno inoltre condannato il ginecologo, in solido con gli altri due imputati Bruna Balduzzi e Antonino Marciano‘, a risarcire l’infermiera spagnola attraverso il pagamento di provvisionali per una somma complessiva di 15 mila euro. Disposto anche il mantenimento del sequestro, fino a sentenza definitiva, della clinica Matris.
Proprio qui, il 5 aprile 2016, stando al capo d’imputazione, Antinori, in concorso con l’anestesista Marciano’, avrebbe trascinato per le braccia con la violenza l’infermiera spagnola sottoponendola ad anestesia “contro la sua volonta’” prelevandole “non meno di sei ovociti”. Poi, “mentre la paziente era ancora sedata”, i due “si impossessavano degli ovociti prelevati, sottoponendoli a procedimento di fecondazione con l’impiego di spermatozoi di tre diversi pazienti della clinica – selezionati da tre coppie – in modo da ottenere embrioni destinati all’impianto”.
ItaliaOggi