Essere figli di personaggi famosi fa partire con un vantaggio, ma può creare dei problemi se si vive nell’ansia del confronto
di Cesare Lanza per LaVerità
* Ha collaborato Camilla Santoro
Eccomi alla quinta e ultima puntata della serie dedicata ai «figli di» personaggi famosi delia società italiana. Nomi (quasi) tutti popolari e prestigiosi, figli (quasi) tutti di oscura qualità, appena volenterosi, comunque favoriti e spinti in scena da «aiutini» dovuti al cognome importante. Biscgna riconoscere che alcuni «figli di» sono stati, oltre che inizialmente favoriti, anche soffocati dall’ingombrante presenza di papà e mamma. Ma il pesante dubbio che resta a conclusione di questa carrellata è soprattutto uno: in Italia si va avanti e ci si impone per merito, oppure il merito non è riconosciuto come si dovrebbe?
CELENTANO Ho scritto qualche settimana fa di Adriano e della primogenita Rosita. Oggi vorrei citare gli altri due figli: Rosalinda (Roma, 1968), estrosa attrice e cantante, è tornata recentemente in televisione dopo 8 anni di assenza e ha raccontato molto di sé stessa e della fine della love story con Simona Borioni, nel salotto di Bianca Guaccero a Detto Fatto. L’altro figlio. Giacomo (Milano, 1966), ha partecipato, senza successo, al Festival di Sanremo nel 2002. Ci riprova dieci anni dopo al teatro Ariston di Sanremo per il festival Sanremo cristiana. Soffriva di depressione. È molto religioso, come racco nta nella sua autobiografia La luce oltre il buio (Piemme 2012). TORMENTATI, SCHIACCIATI DAL NOME DEL PADRE.
DI BELLA Francesco Di Bella, detto Franco (Milano, 1927 – Milano 1997), grandissimo giornalista, un caposcuola nel settore cruciale della cronaca, un importante direttore del Corriere della Sera , fu vittima di una di quelle ondate di giustizialismo che affliggono il nostro Paese, purtroppo in modo ricorrente. La sua fine giornalistica fu determinata dal fatto che il suo nome era inserito nell’elenco degli iscritti alla loggia massonica P2. Il figlio Antonio (Milano, 1956) è statedirettore del Tg3 dal 2001 al 2009, poi direttore di rete fino al 2012 alternandosi con Paolo Ruffini. Il 3 febbraio 2016 è stato nominato nuovo direttore della struttura Rai News. Dice «La mia ricetta giornalistica è semplice: andare sul posto. raccontare quelche si vede con semplicità, senza banalità, e un pizzico di impertinenza». BRAVO PROFESSIONISTA.
FORNACIARI Adelmo Fornaciari. in arte Zucchero (Roneocesi, 1955). La sua enorme fama e reputazione internazionale lo hanno portato ad essere il primo musicista occidentale a suonare al Cremlino dopo la caduta del muro di Berlino e l’unico europeo a partecipare al Festival di Woodstock. Varie collaborazioni con grandi nomi della musica come Ennio Morricone, Mogol, Gino Paoli, Mina, Andrea Bocelli, Eric Clapton, Joe Cocker, Ligabue e molti altri. La figlia, Irene Fornaciari (Pietrasanta, 1983), oggi è un’affermata cantante. In passato ha partecipato in qualità di apri concerto durante le tournée del padre. Nel 2009 hanno cantato insieme al Festival di Sanremo, durante la serata dedicata ai duetti famosi, dato che Irene era in gara tra le nuove proposte. PERSONALITÀ INTERESSANTE.
GIULIACCI Mario Giuliacci (Città della Pieve, 1940), fisico, meteorologo. Dal 1992 al 2010 ha curato le rubriche del tempo del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, nel 2010, dopo 15 anni, se ne va dal Tg5 Meteo: «Mi hanno cacciato perché ho detto la mia sulle ragazzine mandate in onda al posto dei professionisti delle previsioni: servono solo ad attirare uomini arrapati. I titoli e la laurea in fisica non sono un accessorio. Non mi sono dato alla fuga». E cura il suo sito meteogiuliacci.it. Il figlio, Andrea Giuliacci (Roma, 1971), del 2002 cura le previsioni del tempo in video per i telegiornali delle reti Mediaset: va in onda regolarmente all’interno dei telegiornali Studio Aperto, Tg4 e T35, e inoltre nella trasmissione di informazione Mattino Cinque, tutte le mattine su Canale 5. Ha pubblicato diversi libri su meteorologia e climatologia, tutti editi Alpha Test. TEMPO ATTENDIBILE, IERI E OGGI.
JANNACCI Enzo Jannacci (Milano, 1935 – Milano, 2013), eclettico e trasformista, è riuscito a proporre negl anni uno stile originale e poliedrico in canzoni intessute di ronia e di amarezza, tra spunti realistici e non. Non tutti sanno che, oltre che grande cantautore, era anche medico: «Per ché ho scelto medicina? …per aiutare, è bella la medicina perché aiuti gli altri». Il figlio, Paolo Jannacci (Milano, 1972), ha respirato musica e comicità, è musicista, compositore e arrangiatore. Suona tre strumenti: il pianoforte, la fisarmonica e il basso, è professionista dal 1988 e si occupa di colonne sonore per film, pubblicità e produzioni teatrali e discografiche. GRANDE GENITORE, FIGLIO ARTIGIANO.
MARCONI Guglielmo Marconi (Bologna, 1874 – Roma, 1937) è forse il più grande inventore che l’Italia unita abbia avuto. Premio Nobel 1909 per la fisica. Senatore a vota (1914) e presidente dell’Accademia d’Italia (1930). La figlia, Elettra (1930), chiamata come il panfilo di Guglielmo che ospitò molte ricerche in varie parti del mondo. 88 energici anni, un titolo nobiliare (è principessa), una ferrea fede cattolica e un figlio che ha erediiato il nome Guglielmo, e l’aplomb, molto british, del nonno. Il COGNOME È QUASI TUTTO.
LEONE Giovanni Leone (Napoli, 1908 – Roma, 2001), sesto presidente della Repubblica, professore di procedura penale dal 1936, in politica nel 1944 aderendo alla Democrazia cristiana. Eletto all’Assemblea costituente nel 1946, fu presidente della Camera dei deputati dal 1955 al 1963. Giurista, pubblicò più di 100 libri e monografie. Vittima di un orribile complotto, che lo indisse a dimettersi. Una delle pagine più nere della Repubblica. I tre figli, Giancarlo, Paolo e Mauro, vennero definiti da Camilla Cederna (capofila senza limite della campagna ostile al presidente) «i tre monelli» per alcuni atteggiamenti ritenuti troppo spregiudicati. Nelle lorou scite mondane, ad esempio, erano accompagnati dalla scorta a sirene spiegate. Il padre li adorava e voleva il figlio Mauro, colpito dalla poliomielite, al suo fianco addirittura negli incontri ufficiali: solo Aldo Moro, con un battito di ciglia, gli fece capire che non era opportuno. COMPORTAMENTI ESAGERATI, ANCHE PIÙ ESAGERATI MORALISMI E INDIGNAZIONE.
MEZZOGIORNO Vittorio Mezzogiorno (Cercola, 1941 – Milano, 1994), nelle sue prime esperienze si dedica al teatro. L’esordio al cinema, avviene con Cecilia – Storia di una comune anarchica di Jean Louis Comolly nel 1975, poi la prima interpretazione importante nel 1979 con Il giocattolo di Giuliano Montaldo, accanto a Nino Manfredi. Prende parte a importanti e fortunati sceneggiati televisivi, riscuote una grande popolarità nelle due serie La Piovra 5 e 6 diretta da Luigi Perelli. La figlia Giovanna (Roma, 1974), è tornata al cinema nella Napoli velata di Ferzan Ozpetek dopo anni di assenza: «Quando ho avuto i gemelli ho scelto con naturalezza di restare lontana dal set. Mio padre non c’era mai. io ho vissuto con la valigia. Voglio dare ai miei bamoini una vita più tranquilla». DIGNITÀ E QUALITÀ.