La causa per l’inadempienza nella vendita di Premium. Udienza rinviata a marzo. Il Biscione chiede la risoluzione, non l’esecuzione del contratto.
Mediaset non chiede più in tribunale l’esecuzione del contratto di acquisto di Premium da parte di Vivendi ma, al contrario, che ne sia dichiarata la risoluzione per inadempienza. È la novità nella causa che oppone il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi a quello di Vincent Bolloré della quale ieri era prevista la prima udienza. Il Biscione, ora che ha raggiunto l’accordo con Sky, non ha più ragione di richiedere l’esecuzione del contratto ma ovviamente prosegue con Fininvest nelle richieste di risarcimento.
Per questo motivo ieri il giudice della quindicesima sezione del tribunale civile di Milano, Daniela Marconi, ha concesso alle parti il tempo necessario per presentare eventuali precisazioni alle istanze istruttorie. Mediaset avrà tempo fino al 30 gennaio per presentare le proprie memorie, Vivendi potrà arrivare al 28 febbraio mentre la nuova udienza è stata fissata per il 12 marzo.
I legali avranno dunque tre mesi di tempo anche se non è escluso che nel frattempo Mediaset e Vivendi possano trovare in accordo extragiudiziale e chiudere così un contenzioso che va avanti da luglio 2016, quando Vivendi annunciò il dietrofront nell’acquisizione di Premium. Anche se per il momento, come è stato precisato da uno dei legali a udienza finita, la trattativa pare ancora in alto mare.
Mediaset e Fininvest chiedono un risarcimento danni complessivo di circa 3 miliardi e finora è stato chiesto al giudice di riconoscere «l’effettiva esecuzione del contratto vincolante concluso tra le parti l’8 aprile 2016». Di fatto ormai Mediaset ha venduto a Sky la piattaforma tecnologica della pay tv sul digitale terrestre (conferita nella società R2), mantenendo soltanto l’offerta di canali di Premium che parallelamente sono sbarcati sul satellite nel pacchetto Sky. Il gruppo ha quindi trovato la quadra sulla pay tv e ciò che resta da chiedere è appunto il risarcimento. Al centro della battaglia legale c’è anche il rastrellamento di azioni Mediaset che, dall’autunno 2016, portò Vivendi ad acquisire quasi il 30% del capitale del Biscione.
Marco Livi, Italia Oggi