È arrivata la convergenza: così lo smartphone ha ‘infettato’ il pc. E non si tornerà più indietro

Share

Era nelle cose che dovesse accadere, e ormai ci siamo dentro a tutti gli effetti: se gli smartphone stanno diventando sempre più grandi, è però probabilmente l’opposto che delinea un trend più interessante: i pc, strumenti eminentemente di lavoro, si stanno trasformando in smartphone, in senso, ovviamente, più ‘filosofico’ che letterale: mantengono infatti le dimensioni necessarie per poter lavorare in modo decoroso, ma dal nostro elettrodomestico preferito, ormai un compagno di viaggio costante, hanno mutuato un paio di cose importanti. La prima è tecnologica, vale a dire il microprocessore: finita l’epoca del dominio assoluto di Intel, sono infatti apparsi sul mercato i primi portatili con un cuore da smartphone, la Cpu Arm di Qualcomm. La seconda è più un modus vivendi, che oramai è entrato a far parte della nostra quotidianità: la modalità ‘always on’, vale a dire ‘sempre connessi‘. Sono almeno tre le esperienze pionieristiche in questo campo, Microsoft con i suoi Surface, Apple, con il nuovo iPad e Lenovo, che ha appena rilasciato in Italia il MIIX 630. Microsoft ha rilasciato una nuova versione di Surface Pro con un modem cellulare Lte alla fine del 2017, il primo passo verso un nuovo futuro per il Pc: un futuro in cui i laptop hanno batterie da 20 ore, e dove non hai bisogno di una connessione WiFi per andare online – non importa dove ti trovi. Microsoft lo chiama Acpc, cioè Pc sempre connesso (always on pc).

Considerato che le velocità, stabilità e capacità delle reti cellulari sono in continuo aumento (entro il 2022 il traffico dati su cellulare aumenterà di 10 volte e le velocitùà di 3 volte), non è lontano il momento in cui per molte le capacità di connessione dei nuovi  pc potrebbero essere più veloci delle connessioni WiFi nelle loro case o uffici. A quel potrebbe non aver più senso preoccuparsi del WiFi, dato che gran parte del mondo è ormai coperto dal segnale cellulare.
E i principali produttori di Pc stanno arrivando: anche Hp e Asus annunciavano Acpc in arrivo nel 2018. E Lenovo ha presentato il Miix 630, un pc che si traforma in tablet (o viceversa) molto leggero alimentato – ed è qui la vera novità –  da un processore Arm di Qualcomm, abbandonando Intel per decenni che ha alimentato pressoché in esclusive le macchine Windows.
Come dicevamo non manca Apple: l’iPad Pro viene fornito con un modem Lte e Apple vede il dispositivo come il futuro del laptop, anche se non tutti sono d’accordo con questa impostazione.

Tornando al MiiX 630, da poco disponibile in Italia a 999 dollari, il 2 in 1, cioè un tablet che si può agganciare a una tastiera retroilluminata, che passa con disinvoltura dalla modalità touch screen a quella tastiera e touchpad da pc, oltre ad avere una penna digitale che consente di scrivere, disegnare e annotare, offre connessione molto rapida grazie alla tecnologia 4G Lte integrata, che  elimina la necessità di wi-fi e di noiosi hot-spot con lo smartphone. Il pc, che pesa solo 1,33 kg (770 g senza tastiera), offre compreso nel prezzo il collegamento per 3 medi al piano Tim Supergiga & Chat che prevede 10 gb al mese di traffico dati.

La batteria, secondo Lenovo, consente 20 ore di lavoro e/o riproduzione video (in locale). Il difetto è la mancanza di porte usb (c’è solo una posta Usb tipo C che serve anche per l’alimentazione). L’ultimo elemento che sancisce il passaggio al mondo smartphone è la mancanza della ventola di raffreddamento, consentita dall’uso dei chip ‘da telefonino’. Insomma, la convergenza è arrivata, e per il momento sono i produttori di pc ad aver battuto il colpo più convincente. La parola ai big dei telefonini.

Corrado Roda, Business Insider Italia