Piccola Dynasty all’italiana tra eterni «figli di» e gente che cammina sulle sue gambe
26 Novembre 2018
Non sempre un cognome famoso è garanzia di successo. Proviamo a stilare le pagelle dei «figli di»: chi ce l’ha fatta per merito proprio, chi per la spinta decisiva derivante da un cognome illustre. E anche chi non è proprio riuscito a farcela.
di Cesare Lanza per LaVerità
*Ha collaborato Camilla Santoro
È uno degli argomenti più discussi: perché i figli di personaggi importanti e famosi sono riusciti ad avere successo? Ce l’hanno fatta per meriti loro o per la spinta decisiva derivante da un cognome illustre e popolare? O, anche, perché non sono riusciti ad emergere, nonostante il traino familiare? Ecco la prima parte di una rassegna certo interessante, compilata con intenzioni oggettive: opinioni personali, nel rispetto di padri e figli.
AGNELLIGianni Agnelli è stato il padrone d’Italia, osannatissimo nella seconda metà del secolo passato. Ha sposato Marella Caracciolo dei Principi di Castagneto e ha avuto due figli, Edoardo e Margherita. Edoardo è morto suicida, in una situazione improbabile e discussa, a 46 anni. Margherita è una imprenditrice italiana. Secondo Dagospia, protagonista della lite familiare più ricca della storia d’Italia: chiusa in Cassazione, nel 2015, con un verdetto chiaro. Margherita, erede insoddisfatta di casa Fiat, non ha ottenuto un soldo in più ci quello che aveva già incassato nel 2004, un anno dopo la morte del padre. Anni di processi però non hanno svelato il dato di fondo: a quanto ammontava l’eredità di Gianni Agnelli e quanto aveva ricevuto esattamente la figlia Margherita? L’unica cifra conosciuta, all’inizio, era un bonifico bancario di 109 milioni. Poi un avvocato svizzero, accusato di aver preteso una parcella esagerata, ha replicato che Margherita avrebbe ottenuto beni per un valore complessivo di 1.166 milioni. Ora, per la prima volta, è lei stessa a quantificare il suo tesoro ereditario, che supera ogni precedente stima: un miliardo e mezzo. EDOARDO INFELICE MARGHERITA INSODDISFATTA
ARGENTO Dario Argento, 78 anni, è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico ed ex critico cinematografico italiano. Noto nel mondo, in particolare in Francia e Stati Uniti: maestro del brivido, ha dedicato al thrilling quasi tutta la propria produzione. Tra i film più noti, L’Uccello dalle Piume di Cristallo, Il gatto a nove code, 4 Mosche di Velluto grigio, Profondo rosso, Suspiria, Inferno, La terza Madre… La figlia Asia è da mesi in prima pagina per un doppio scandalo: ha accusato di violenze sessuali il famoso produttore Harvey Weinstein ed è stata poi accusata a sorpresa da Jimmy Bennett (all’epoca minorenne) per analoghi motivi. Come ciliegina sulla scabrosa torta, amore a sorpresa (per ragioni pubblicitarie?) con Fabrizio Corona. COGNOME IMPORTANTE, SPUDORATEZZA SUPERIORE
BERLINGUER Enrico Berlinguer, ex segretario del Partito comunista e storico fautore del compromesso storico, con la Democrazia cristiana. Bianca Berlinguer, giornalista e conduttrice televisiva, senza quel cognome non avrebbe avuto facile accesso alla televisione né il successo con gli incarichi relativi. In misura minore la sorella Laura, giornalista politica del Tgcom24, il quotidiano di news di Mediaset. Bianca, carattere aspro e schietto, si è imposta nettamente, tra molte polemiche e qualche ostilità, mantenendo una coerente fedeltà verso l’immagine è l’identità dell’autorevole padre. ORGOGLIOSA MA CON INDUBBI BENEFICI
BERLUSCONI Silvio Berlusconi, leader in televisione (Fininvest e poi di Mediaset), del Milan e infine, dal 1994, al centro della politica Italiana, al governo e all’opposizione. I primi due figli, con vantaggi infiniti e anche qualche peso, si battono con impegno, fatica e qualità: Pier Silvio guida la televisione, Marina è a capo della Mondadori. Tutti e due, sempre rispettosamente, fedelissimi alla figura del padre. Meno in vista i figli del secondo matrimonio: Barbara, Eleonora e Luigi. IL COGNOME E’ UNA GARANZIA
BOSSI Il figlio di Umberto Bossi, Renzo, nel 2010, venne etto al Consiglio regionale della Lombardia per poi dimettersi, nel 2012, coinvolto nello scandalo per appropriazione indebita di fondi provenienti dal finanziamento pubblico ai partiti. È soprannominato II Trota, da quando suo padre lo definì così nel 2008, in risposta a gli chiedeva se fosse il suo “delfino”. Ha abbandonato, per ora, la politica per dedicarsi a una attività di imprenditore agricolo. INIZIALI E IMMERITATI BENEFICI, HA INFLITTO GRAVI DANNI AL PADRE
CALABRESI Luigi Calabresi, commissario di Polizia assassinato brutalmente dai terroristi il 17 maggio 1972. Senza questo antefatto – una tra le pagina più orribili della nostra repubblica – il figlio Mario sarebbe certamente diventato un buon giornalista, ma mai avrebbe potuto aspirare alla direzione dei due importanti quotidiani, La Stampa e La Repubblica. A suo favore la coscienza compromessa, e i rimorsi, di una parte del Paese che contribuì all’odio verso il padre. Così sì è giovato via via di entrature e sostegni importanti: nel 1998 all’Ansa come cronista parlamentare, poi subito a Repubblica. A seguire, inviato della Stampa, e nel 2002 torna a Repubblica, come caporedattore centrale vicario, e dal 2007 corrispondente per il giornale da New York: avanti e indrè, ma sempre grandi passi avanti. A 39 anni direttore a Torino, a 45 a Roma. È sposato con un altro cognome importante. Caterina Ginzbirg, nipote di Natalia. DEVE (QUASI) TUTTO AL NOME E ALLA FAMA DI LUIGI CALABRESI
CHIESA Enrico Chiesa, popolare goleador del calcio italiano. Il figlio Federico è il suo eccellente erede: attaccante della Fiorentina e della Nazionale. Enrico è la stella polare di Federico, segue la carriera del figlio in ogni dettaglio, i suoi consigli sono preziosi per un ragazzo che vale già 70 milioni di euro. ALL’ALTEZZA DEL PADRE, IN FUTURO SUPERIORE
DE ANDRE’ Fabrizio De André, poeta e musicista, ormai leggendario personaggio della musica italiana. Il figlio Cristiano, cantautore e polistrumentista, artisticamente distante anni luce da lui, deve la sua presenza nel mondo dello spettacolo alla suggestione universale per la figura paterna. Nel 1985 sbarca a Sanremo, piazzandosi quarto tra i giovani, negli anni ’90 sforna alcuni album e, successivamente, collabora insieme con il papà. Dopo una profonda e lunga depressione derivante dalla morte del padre e, successivamente, della madre, Cristiano torna in scena con nuovi brani e tour. INTRUSO, A VOLTE IRRITANTE
DE SICA Vittorio De Sica, uno dei padri del neorealismo e del grande cinema italiano. Il figlio Christian, attore, regista, cantante, comico e conduttore televisivo italiano, è un brillante uomo-ovunque nel piccolo e grande schermo, fin dagli anni Settanta. Estroso, simpatico, accattivante. Manuel, più riservato, morto nel 2014, è stato un compositore e musicista apprezzato. QUALITA’ NEL SANGUE MA IL COGNOME LI HA SPINTI
GASSMAN Vittorio Gassman, il mattatore per eccellenza teatro, cinema e televisione. Il figlio Alessandro, duttile attore e regista, popolare, ha a sua volta un figlio, Leo, che ha recentemente partecipato alla nuova edizione di X Factor 2018. La dinastia prosegue… BUON SANGUE. GASSMAN COME I DE SICA
LA RUSSA Ignazio La Russa, importante nome nella politica di destra: da Msi ad An e oggi con Giorgia Meloni. Il figlio Geronimo deve una straordinaria popolarità all’inconsueto nome: memorabile uno sketch di Fiorello, prezioso per padre e figlio. A soli 31 anni Geronimo ha accumulato una quantità impressionante di incarichi e consulenze. Per gran parte nelle società del gruppo di salvatore Ligresti, sostenitore del padre: cda di Premafir, Finadin, Immobiliare Lombarda, International strategy srl. Ma anche vicepresidente dell’Automobile club di Milano in quota al ministro Michela Brambilla, durante il governo Berlusconi. GRAZIE FIORELLO
OTTONE Piero Ottone, ex direttore del Corriera della Sera. Il figlio Stefano Mignanego (Ottone fu il nome d’arte del papà) è direttore centrale – relazioni esterne del Gruppo editoriale L’Espresso. Del tutto simile a Piero, fisicamente in maniera impressionante, ma anche nello stile english, misurato e ironico. Certo deve anche al padre il successo iniziale, poi si è affermato con le proprie risorse, in un ruolo delicato e nevralgico, di continuo esposto a trappole e polemiche. BRITISH NON PER CASO
VENIER Mara Venier, storica (e anche attuale) regina di Domenica in, su Rai 1. La figlia Elisabetta Ferracini, conduttrice televisiva e attrice, ha raggiunto una certa popolarità negli anni Novanta conducendo il programma per ragazzi Solletico, in onda di pomeriggio sulla prima rete, per diverse stagioni. Sostenuta dalla madre con fasi alterne, ha avuto il suo spazietto… MARA E’ UN’ALTRA COSA
ZUCCONI Gugliemo Zucconi, importante direttore di giornali negli anni Sessanta/Ottanta. Il figlio Vittorio intraprende con successo la stessa professione. Cronista di nera alla Notte, poi alla Stampa, corrispondente da Bruxelles e poi dagli Stati Uniti. Per Repubblica è corrispondente da Parigi e dagli Stati Uniti. Come per tutti, l’avvio è facilitato dal cognome autorevole, ma poi il notevole successo è esclusivo merito suo. FORSE ANCHE SOTTOVALUTATO