Il Governo sta pensando di nominare ad di Alitalia Luigi Gubitosi, attualmente a capo dei commissari della compagnia aerea. Intanto, il prestito ponte è stato prolungato di sei mesi
Il piano Alitalia si materializza, con l’avvicinarsi della scadenza di fine mese. I primi passi sono stati di lasciare la compagnia aerea nelle mani dello Stato, poi l’indicazione di voler ricapitalizzare la Società, dotandola di aerei a lungo raggio e in tempi molto veloci; quindi, si è andati a caccia di un partner industriale di grande livello internazionale.
Ora, con il varo del Def e del decreto fiscale collegato, si è arrivati a un altro tassello: il prolungamento della scadenza del prestito ponte da 900 milioni di almeno sei mesi. Il finanziamento avrebbe avuto la sua naturale scadenza il 15 dicembre prossimo (sarebbe Ferrovie dello Stato, futuro partner di Alitalia, a intervenire direttamente). Una proroga indispensabile per permettere a Luigi Gubitosi e ai commissari di trattare con i pretendenti senza ansie di cassa.
E qui arriva la novità dell’ultima ora, ossia l’intenzione di affidare l’incarico di amministratore delegato di Alitalia proprio a Gubitosi. Finora ha lavorato bene, il Governo vorrebbe investire su di lui. Nel trimestre estivo è arrivato pure il primo utile di due milioni di euro. Nel terzo trimestre, i ricavi sono cresciuti del 4,6%, a 956 milioni, quelli da passeggeri del 7,1%, a 835 milioni. Risultati ottenuti a fronte di un aumento del costo del carburante, passato da 193 milioni del terzo trimestre dello scorso anno a 231 milioni dell’attuale trimestre, e di costi totali lievitati del 2,7%, a 866 milioni. In cassa, il 30 settembre scorso, c’erano 770 milioni di depositi dati in garanzia per l’amministrazione straordinaria. Il che aveva messo in allarme i sindacati, pronti allo sciopero.
di Giulio Romei per Il Nuovo Corriere Nazionale