Si tratta di una tecnologia in grado di individuare i contenuti anche quando non sono stati precedentemente identificati
Nel Regno Unito, il segretario di stato per gli Affari Interni Sajid Javid ha chiesto a compagnie come Facebook e Google di fare di più per arrestare la diffusione online di materiale pedopornografico. Mentre il segretario per gli Affari Esteri Jeremy Hunt ha accusato proprio Google, di non cooperare con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna nella rimozione di questo tipo di contenuti. Insomma, secondo quanto riporta Venture Beat, la nuova tecnologia lanciata dal colosso di Mountain View, rappresenta la risposta a questo tipo di critiche. Si tratta di una funzionalità che utilizza l’intelligenza artificiale per individuare i contenuti pedopornografici anche quando non sono stati precedentemente identificati. La tecnologia sarà resa disponibile alle organizzazioni non governative e ad altri partner del settore, comprese le aziende tecnologiche. «Grazie all’identificazione rapida di nuove immagini, i bambini che sono già stati abusati sessualmente hanno maggiori probabilità di essere identificati e protetti da ulteriori abusi», hanno scritto i responsabili del progetto Nikola Todorovice e Abhi Chaudhuri. «Questa tecnologia, consentirà di migliorare la velocità nei processi di revisione delle immagini, con la possibilità di visualizzare il 700% di contenuti in più, nello stesso periodo di tempo», continuano. L’anno scorso, anche la polizia di Londra aveva annunciato lo sviluppo di una funzionalità basata sull’intelligenza artificiale, in grado di insegnare alle macchine come valutare la gravità delle immagini visualizzate. Il tutto per aumentare la velocità con cui vengono identificate e allo stesso tempo alleviare le possibili ripercussioni psicologiche ed emotive sui poliziotti che lavorano con questo tipo di contenuti.
Marco Tonelli, lastampa.it