Questo settore nella nazione, è capace di generare circa un miliardo di euro l’anno ma senza un valido sostegno da parte delle compagnie aeree superare una crescita forte come quella registrata nel corso del 2018 (pari al più 18 per cento rispetto all’anno precedente) risulterà sempre più difficile. “Vogliamo incoraggiare un turismo europeo e in particolare dalla Gran Bretagna”, spiega il ministro “e stiamo cercando di discuterne con Ryanair e easyJet”, che per il momento non confermano nè smentiscono nulla anche perché questa proposta rappresenta una novità e potrebbe spostare anche l’asse degli interessi delle due società, oggi focalizzati sull’Europa e sull’area del Mediterraneo.
Intanto però i cittadini britannici sono al primo posto tra gli arrivi europei nel Paese – e secondi in assoluto dopo gli americani, seguiti da indiani, cinesi e tedeschi. In totale si registra circa un milione di presenze l’anno. Cifra che il ministero punta di aumentare con tassi di crescita a doppia cifra. Kenya Airways, al momento il vettore più importante del Paese, e tra i più grandi in Africa, da ottobre avvierà dei voli diretti verso gli Usa oltre ad altre 20 nuove tratte nei prossimi cinque anni.
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