C’è tanto interesse per l’auto elettrica, ma l’eCar è legata ancora ad una nicchia di mercato. Quando vedremo la sua applicazione di massa e cosa ostacola la sua introduzione? Il gap di costo, l’autonomia delle batterie, la capacità della rete elettrica nazionale: sono questi i principali vincoli alla diffusione dell’auto elettrica al di là degli investimenti richiesti per adeguare l’infrastruttura. Lo ha spiegato a Teleborsa, Fernando Ortenzi, ricercatore ENEA ed esperto in Mobilità sostenibile, in occasione di una intervista rilasciata presos il centro la Casaccia.
Con il grande successo di ePrix, l’auto elettrica si afferma a tutti i livelli, dalle city car a quelle di lusso, per non tralasciare le auto sportive, cosa ostacola ancora l’utilizzo su larga scala dell’auto elettrica?
“Oggi gli ostacoli alla diffusione dell’auto elettrica sono dovuti prevalentemente ai costi del veicolo ed alla infrastruttura”, ha premesso l’esperto di mobilità dell’Agenzia che si occupa di innovazione, energia e sviluppo sostenibile.
“Oggi una macchina elettrica – ha spiegato – costa dai 10 ai 15 mila euro in più di un veicolo convenzionale, cifra quindi non trascurabile, ma si stima che nei prossimi anni, con una maggiore diffusione dei veicoli, tali costi diminuiranno”.
“Al contempo le sempre più stringenti limitazioni dell’Unione europea dal punto di vista della produzione della CO2, faranno aumentare i costi dei veicoli tradizionali, tanto che è possibile ipotizzare in un futuro non troppo lontano, che questa differenza fra veicolo convenzionale e veicolo elettrico diminuirà tantissimo“.
“L’infrastruttura è chiaramente un altro problema: la diffusione dei veicoli elettrici passa per un aumento dell’autonomia di questi veicoli e per una potenza di carica di queste batterie che aumenterà sempre di più”, ha affermato l’esperto di ENEA, spiegando che le eCar presto “avranno bisogno di 300 Kw per ricaricarsi e non esistono reti elettriche nazionali in grado di erogare queste potenze”.
Uno dei principali problemi in Italia è appunto l’infrastruttura. Qual è la portata degli investimenti richiesti per coprire città e grandi arterie autostradali?
“Il problema dell’infrastruttura va guardato da più punti di vista”, ha detto Ortenzi, precisando che il problema riguarda non solo l’istallazione di stazioni di ricarica, ma anche la capacità della rete.
“Bisogna tener conto che oggi il consumo di energia dovuto ai veicoli, è quasi il 40-50% del totale, ciò significa che con tutti i veicoli elettrici in circolazione contemporaneamente, bisognerebbe aumentare di quasi il 50% la produzione di energia elettrica”, ha detto Ortenzi, ammettendo che “questo comporta un grande problema infrastrutturale, che è più importante dell’istallazione della singola stazione di ricarica”.
C’è però un “modo di arginare questo problema” ha poi precisato l’esperto di ENEA, parlando di “stazioni di accumulo a terra”. “Assieme alla stazione di ricarica – ha detto – si può installare una batteria in modo da non andare a stressare troppi la rete elettrica ed è questa una delle attività su cui anche ENEA sta lavorando”.
Teleborsa