Arriva la stretta alle frodi sull’Iva

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Stretta alle frodi sull’Iva, specie a quelle carosello, e nuove sanzioni per chi froda sui pagamenti elettronici. Fino all’introduzione di una nuova fattispecie di reato, telematico e non più fisico, nel diritto penale dei singoli paesi dell’Unione. Da lunedì l’Europarlamento si riunisce in sessione plenaria, per tre giorni, a Strasburgo. Al voto degli eurodeputati anche altre riforme: quella delle norme europee sul copyright, del Corpo europeo di solidarietà, sulla resistenza antimicrobica, sulla sicurezza informatica e sulle sanzioni comunitarie contro il riciclaggio di denaro. Sul piano politico, i deputati Ue saranno chiamati a votare sull’eventuale attivazione della procedura volta a determinare se l’Ungheria stia violando o meno i valori fondanti dell’Unione europea. In chiusura della tre giorni, mercoledì mattina, si terrà il dibattito sullo stato dell’Unione, che vedrà il confronto tra gli eurodeputati e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Ma andiamo con ordine.

Già lunedì, al voto della commissione per i problemi economici e monetari, arriverà un restyling del sistema Iva; meglio, una riforma approfondita del sistema europeo dell’Imposta sul valore aggiunto finalizzata a facilitare e a semplificare gli scambi tra paesi dell’Unione e a combattere più efficacemente le frodi. La rivisitazione si basa sul principio di destinazione: in base ad esso merci e servizi devono essere soggetti alle aliquote Iva dello stato di destinazione ed erogazione. Obiettivo: evitare le cosiddette frodi carosello. In più si e prevede la creazione di uno sportello unico per la dichiarazione, il pagamento e la detrazione dell’Iva.

Sul versante dei pagamenti in moneta elettronica, invece, andrà al voto degli eurodeputati una nuova proposta per combattere le frodi legate alle transazioni mediante carte, addebiti diretti e pagamenti in mobilità. L’occhio della commissione libertà civili, giustizia ed affari interni, dunque, si focalizzerà su tutte le forme di pagamento che non prevedano l’utilizzo del contante. Il progetto normativo punta a introdurre nell’ordinamento giudiziario la definizione di «reato online», corredato da un range minimo da adottare nei singoli stati dell’Unione in relazione alle pene massime da comminare. Nella proposta anche disposizioni sui diritto delle vittime di criminalità informatica e sul miglioramento della cooperazione giudiziaria tra stati Ue in campo penale.

Non è finita. In una terza commissione europarlamentare, quella per il mercato interno e la protezione dei consumatori, si punterà l’indice sui prodotti pericolosi che circolano nell’Unione europea; in sostanza, al voto degli eurodeputati andrà una nuova legislazione per impedire che questi prodotti possano essere venduti. Qualora tali disposizioni fossero approvate, secondo una nota dell’Europarlamento, la cooperazione tra autorità nazionali ne «risulterà favorita». Non solo: «miglioreranno» anche «i controlli sui prodotti venduti online o importati da paesi terzi». Secondo dati degli uffici dell’assemblea, infatti, le «ispezioni hanno rilevato che il 32% dei giocattoli, il 58% dei prodotti elettronici, il 47% dei prodotti da costruzione e il 40% dei dispositivi di protezione individuale» circolanti in Europa «non sono conformi ai requisiti Ue in materia di sicurezza e di informazione dei consumatori».

Luigi Chiarello, ItaliaOggi