(di Cesare Lanza per LaVerità) Scommettiamo che avete il potere di lusingarmi? Ho ricevuto due sms che mi hanno mandato in visibilio: «Dunque il tuo cantante preferito per darti serenità sarebbe Fabrizio De André? E gli Abba, li hai dimenticati? ». «Scusa, ma non hai scritto più di una volta che Gabriella Ferri ti emoziona più di tutti?». Premetto che sono fuori di me per la gioia di aver trovato (grazie!) due lettori che ricordano con precisione ciò che scrivo… E metto un po’ di ordine: la musica è una cosa molto seria, mica posso fare finta di nulla. Ho anche confini immutabili, mia moglie anzi dice che sono rimasto alla preistoria. Dunque, ecco i top nella mia mia classifica personale. Prima di tutti, è vero: Gabriella Ferri, un mix di disperazione, grinta, malinconia. Piango appena l’ascolto: non so perché, lo scoprirò in una prossima vita, glielo chiederò. Poi, per la giovinezza che fu, i Platters e i Beatles (il basso di You’ll never know è un mio idolo: bravo Giovanni Floris, a sceglierlo per la sigla del suo programma). Poi Elvis Presley, una prova dell’esistenza di Dio. E Adriano Celentano. E un gradino su tutti, non nego e anzi ribadisco, gli Abba. Poi, in età più matura, ci sono i cantautori: Paolo Conte, Fabrizio De Andre… E il mio compaesano Rino Gaetano: non fosse morto tanto giovane, sarebbe grandissimo, e comunque le sue canzoni sono attuali anche oggi. Aggiungiamo Lucio Battisti, imperdibile. E Gianna Nannini, non posso non citarla. Il privilegio che ti dà solo la musica è che puoi portarla con te, con il telefonino. Ho citato De Andre perché mi trovo (oggi ultimo giorno) in Liguria. E poi dipende dallo stato d’animo del momento. E voi, di voi, cosa mi dite.