Per combattere la crisi, negli ultimi sette anni, gli studenti italiani hanno preso d’assalto la facoltà d’Ingegneria. A certificarne il boom di iscrizioni e immatricolazioni l’Anvur, l’Istituto nazionale deputato alla valutazione della ricerca scientifica e dell’università italiana. Negli anni che vanno dal 2010/2011 all’ultimo disponibile, il 2017/2018, i nuovi ingressi all’università sono cresciuti di 2.800 unità: da 288mila a 290.800 circa. Un incremento dell’1 per cento scarso che tra gli iscritti ad Ingegneria si moltiplica di diverse unità: più 11,5 per cento. Sette anni fa, i seguaci di Leonardo Da Vinci rappresentavano il 12,6 per cento di tutti gli immatricolati negli atenei italiani. Nel 2017/2018 la quota è lievitata al 14,5 per cento. Quasi 7mila aficionados in più che consentono alla facoltà di sfiorare la testa della classifica occupata, forse ancora per poco, dagli immatricolati nelle facoltà del gruppo Economico-statistico, col 14,7 per cento.
Gli anni in questione hanno visto il crollo delle preferenze nei corsi del gruppo giuridico: nel 2010/2011 questi rappresentavano l’11,1 per cento del totale, che sette anni dopo crollano al 7,2 per cento, facendo segnare un saldo negativo di 53mila studenti. Gli immatricolati dei corsi in giurisprudenza e affini, terzi un settennio fa, ora scivolano al quinto posto, superati dai colleghi del gruppo politico-sociale e del gruppo linguistico. L’incremento degli iscritti alle facoltà del gruppo ingegneristico ha fatto scattare il primato tra gli iscritti di tutti gli anni. Dai 208 mila, negli anni in questione, si passa a 232mila, sfiorando il 14 per cento del totale. Nello stesso periodo, i 241mila iscritti del gruppo economico-statistico scendono al 224mila, mantenendo il 13,5 per cento del milione e 666mila iscritti negli atenei della Penisola.
Un incremento di futuri ingegneri che ha tutta l’aria di una buona notizia per le tantissime imprese italiane in cerca, spesso senza esito, di un giovane con competenze tecnico-scientifiche. A testimoniare la difficoltà nel reperire ingegneri, la banca dati Excelsior di Unioncamere. Secondo un report del novembre 2017, tra le figure professionali da reperire ci sono proprio ingegneri elettronici e dell’informazione, con un tasso di insuccesso da parte delle imprese del 59 per cento. Stessa difficoltà (50 per cento) nel reperire giovani ingegneri del ramo industriale.
In altre parole, lo scorso anno, la ricerca di questi profili professionali è fallita in un caso si due. I motivi? Soprattutto, dichiarano gli addetti al personale, per lo scarso numero di candidati e, ma solo in seconda battuta, per l’inadeguatezza della preparazione o per scarsa esperienza. Forse con l’incremento degli iscritti ad ingegneria gli atenei riusciranno a soddisfare il fabbisogno annuale delle imprese italiane, che nel 2017 si aggirava attorno alle 18/20mila unità.
Salvo Intravaia, Repubblica.it