La crescita del Pil degli Usa nel secondo trimestre è stata rivista al rialzo dal 4,1% al 4,2% nella seconda stima preliminare, diffusa dal dipartimento al Commercio. Il dato ha sorpreso in positivo il consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal, che si aspettavano invece una conferma del dato preliminare.
Il dato è il migliore dal +4,9% registrato nel terzo trimestre del 2014 ed è nettamente superiore al trimestre precedente, quando gli Stati Uniti avevano registrato un +2,2%.
Ad aver fatto da traino al dato odierno è stato il commercio: le esportazioni nette hanno contribuito per 1,17 punti percentuali, in rialzo dall’1,06 registrato in prima lettura. Le spese dei consumatori – da cui dipendono due terzi dell’economia Usa – hanno dato il loro contributo, grazie a una crescita del 3,8%, anche se il dato è in ribasso dal +4% della prima stima.
Sul fronte aziendale, le imprese hanno continuato a spendere in modo robusto. Gli investimenti fissi non residenziali – riflesso di spese in costruzioni, attrezzature e proprietà intellettuale – sono cresciuti al tasso annuo dell’8,5%, rispetto al 7,3% della prima stima, dopo essere aumentati dell’11,5% nei primi tre mesi del 2018.
ItaliaOggi