PeopleFly dovrà smettere di pubblicizzare e vendere online biglietti aerei per voli che non partiranno mai. E dovrà farlo entro il 27 luglio. Lo ha appena stabilito l’Antitrust in un provvedimento cautelare, in attesa dell’esito dell’istruttoria già avviata.
Il caso di PeopleFly, un “virtual carrier” che vende voli charter soprattutto sulle tratte Bologna-Trapani e Cuneo-Trapani, è scoppiato da circa un mese. I clienti che hanno acquistato biglietti sul sito, infatti, si sono presto resi conto che il loro volo non sarebbe mai partito per il semplice fatto che PeopleFly non ha ancora trovato una compagnia che fornisca il servizio.
AirGest, la società che gestisce l’aeroporto di Trapani-Birgi, ha spiegato che “non sono attualmente in essere rapporti commerciali” con “l‘operatore in questione” consigliando, prima di prenotare, di verificare l’esistenza del volo sul sito della stessa AirGest.
Una verifica necessaria, perché ancora oggi PeopleFly consente di prenotare, ad esempio, un volo di andata e ritorno Cuneo-Trapani per una spesa complessiva di 170 euro. I passeggeri frodati, nel frattempo, non sono riusciti a ottenere il rimborso del biglietto come la stessa Antitrust ha spiegato. Già il 21 giugno scorso l’autorità del settore aereo Enac aveva annunciato di aver avviato accertamenti sulla società.
L’associazione di consumatori Assoutenti, come ha spiegato il suo presidente Fabio Truzzi, “ha attivato una task force per aiutare i clienti di PeopleFly a chiedere l’indennizzo e il risarcimento del danno subito”. Le segnalazioni possono essere inviate via email all’indirizzo assoutenti.sicilia@gmail.com.
Federico Formica, Repubblica.it