Da una parte c’è il primo gruppo pubblicitario al mondo (Wpp), in cerca di un modello riorganizzativo e di risorse fresche, dall’altra ci sono il colosso cinese dell’ecommerce (Alibaba) e quello sempre cinese impegnato nei social network, nei servizi istantanei di messaggistica e nella musica (Tencent). Questi ultimi due hanno a disposizione miliardi di consumatori sempre più connessi e relative aziende locali disposte a pagare per promuoversi. Dalla convergenza degli interessi di tutti e tre i big, secondo indiscrezioni di mercato non smentite, nasce l’intesa perché Alibaba e Tencent acquistino il 20% delle attività cinesi del conglomerato creativo britannico. Attività che non è escluso finiscano in una nuova società di cui Wpp continuerà a detenere la maggioranza. Le attività cinesi degli inglesi vengono valutate tra i 2 e i 2,5 miliardi di dollari (rispettivamente 1,7 e 2,1 miliardi di euro), forti di una presenza nell’ex Impero celeste avviata da tempo.
A rafforzare il gioco a tre c’è un quarto protagonista: il fondo d’investimento China media capital (Cmc), con una passione per l’intrattenimento (in particolare il cinema americano) e il cui fondatore e presidente Li Ruigang, non a caso, siede già nel board di Wpp (seppur senza poteri esecutivi).
Vista così, il mercato ha benedetto l’operazione e il titolo Wpp ne ha beneficiato nella giornata di ieri. Anche perché i primi contatti sono partiti quando al timone del numero 1 della creatività globale c’era ancora saldo alla guida il patron storico di Wpp: Martin Sorrell. I contatti sono poi stati portati avanti dai viaggi in Cina dell’attuale presidente Roberto Quarta e Andrew Scott, co-chief operating officer (ora alla guida di Wpp con l’altro coo Mark Read).
Sorrell ha spesso tuonato contro gli over-the-top (ott) come Google e Facebook. Con quest’idea di accordo, quindi, sembra aver puntato a farsi amici i loro concorrenti, non potendoli sconfiggere direttamente e invece creando un circolo virtuoso con Alibaba e Tencent, proprio in un momento in cui le società di consulenza aziendale fanno concorrenza ai pubblicitari e lo stesso mercato creativo si fa sempre più tecnologico. Del resto la piattaforma e-commerce di Jack Ma conosce i profili e i dati dei consumatori che effettuano transazioni online, così come il polo fondato dal presidente Ma Huateng che spazia con la sua holding dai pagamenti online ai video e soprattutto alla musica. Infatti Tencent ha confermato ufficialmente, in questi giorni, che Tencent Music sarà a breve quotata negli Usa. Valore: 25-30 miliardi di dollari (21,4-25,6 miliardi di euro). Obiettivo: raccolta da un miliardo di dollari (circa 850 milioni di euro).
Insomma, Wpp mette la fantasia al servizio del marketing orientale e, in parallelo, assorbe risorse per ridurre il suo debito che, nel primo trimestre di quest’anno, è salito in media sui 4,8 miliardi di sterline (5,4 miliardi di euro) dai precedenti 4,4 mld (4,9 mld di euro), su di 357 milioni di sterline (circa 400 milioni di euro). E sempre per recuperare risorse è ancora data come possibile la vendita di un altro gioiello del gruppo Uk: Kantar, agenzia del gruppo specializzata in ricerche di mercato (nel mirino in passato pure della nuova società S4 Capital di Sorrell). In Italia, intanto, si è iniziato a parlare di «ottimizzazione» del network.
Marco A. Capisani, ItaliaOggi