Salvini vs Open Arms, arriva il secondo round. Il ministro: “La neve torna verso la sicilia. Altra provocazione in vista?”

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La polemica a distanza tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e la Open Arms continua. Dopo il caso del salvataggio di Josefa nel Mediterraneo e l’annunciata – poi smentita – denuncia dell’Ong alla Guardia costiera italiana per omicidio colposo e omissione di soccorso, il leader della Lega attacca l’organizzazione spagnola. E, come di consueto, utilizza i social per coinvolgere le migliaia e migliaia di persone che lo seguono su Facebook e Twitter:  “La nave Ong Open Arms (quella degli insulti e delle denunce inesistenti) sta dirigendo verso il canale di Sicilia (possibile destinazione zona Sar libica). Altre provocazioni in vista? Vi tengo informati!” scrive il ministro dell’Interno postando una mappa con le navi delle Ong, presenti nel Mediterraneo.

Ma l’attività social di Salvini era cominciata molto presto. Prima della polemica con Open Arms, il ministro dell’Interno se l’era presa con la Turchia: “Da inizio anno sono sbarcati in Italia 1.200 immigrati arrivati via mare dalla Turchia – aveva scritto su Twitter  – ma per controllare l’immigrazione la Ue sta regalando alla Turchia 6 miliardi di euro alla stessa Turchia. Qualcosa non torna, qualcuno non fa ciò che dovrebbe?”.

Poi il ministro ha fatto sapere di aver donato il sangue, ma dalla sede dell’Avis ci ha tenuto a sottolineare che gli ultimi naufragi che hanno provocato altre vittime nel Mediterraneo sono “il colpo di coda degli scafisti che vedono che il loro business che sta finendo, usano gommoni sgonfi, motori fuori uso e barconi in condizioni disperate. Sono delinquenti e assassini, come chi li aiuta. Speriamo sia l’ultima estate di morti”. “Stiamo lavorando per avere meno sbarchi e meno partenze – ha aggiunto Salvini – Meno gente parte e meno gente muore, il mio ruolo di ministro mi impone fare questo”.

Nel frattempo, però, i migranti continuano ad affrontare il mare pur di raggiungere l’Europa. In nottata, intorno alle 2, la Capitaneria di Porto di Gallipoli, in provincia di Lecce, ha soccorso 47 migranti, tutti uomini nelle acque di fronte alla località ‘Punta Pizzo’. Sono in corso le attività di identificazione da parte della Polizia di Stato. In totale si tratta di 47 pachistani, dei quali otto minorenni non accompagnati.

E in giornata la visita istituzionale del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in Tunisia, invitata dalle autorità locali. Il ministro incontrerà il presidente tunisino Beji Caid Essebsi e il suo omologo Abdelkarim Zbidi. “La visita rientra nell’importante lavoro che il governo italiano sta portando avanti per il contenimento dei flussi irregolari”, spiegano fonti della Difesa. Il ministro alle controparti tunisine “garantirà l’assistenza della Difesa italiana, nel solco della cooperazione in corso, per supportare ulteriormente il controllo degli spazi marittimi e della gestione delle emergenze in mare”.

Repubblica.it