
La ricerca ha mostrato che chi riceve un messaggio dal contenuto sgarbato e poco civile o una risposta negativa a una richiesta tende a diventare meno produttivo, a limitare i propri sforzi, fino ad assentarsi o ad arrivare tardi in ufficio. È il cosiddetto work withdrawal: l’impiegato si “ritira” dal proprio lavoro. È una reazione di difesa, spiegano le ricercatrici YoungAh Park e Verena C. Haun. Leggere una mail scortese o addirittura maleducata ci spinge a rimuginare sulle intenzioni del mittente nel tentativo di dare un senso al contenuto sgarbato. Diventa un’esperienza stressante e faticosa, che spinge a evitare lo stesso luogo di lavoro o a ridurre il proprio impegno per preservare le energie.
Lo stress da “mail incivili” ha ripercussioni anche sulla propria vita familiare. Le tensioni della settimana lavorativa si trasferiscono a casa nel weekend, se non si è capaci di “staccare” completamente dal proprio ufficio, e possono determinare anche nel partner comportamenti di fuga dal lavoro nella settimana successiva.
“Ci auguriamo che i nostri risultati attirino l’attenzione sul fenomeno dell’inciviltà via mail e stimolino ulteriori ricerche. Potremo valutare quali fattori aggiuntivi intensifichino lo stress e come bloccare gli effetti a breve termine prima che costituiscano una seria minaccia per lavoratori e organizzazioni” dicono i ricercatori.