La statuetta di materiale vetroso ritrovata per caso durante la riesumazioni di reperti dell’età del ferro. Grande appena cinque centimetri raffigura monarchi vissuti migliaia di anni fa e narrati dalla Bibbia
Ma chi raffigura la piccola statua rinvenuta lo scorso anno in una cittadina nel sud di Israele? Se lo chiedono gli archeologi di mezzo mondo, perché questa piccola ceramica vetrosa, oggi visibile all’Israel Museum e lunga appena cinque centimetri, risale ai tempi dei re biblici, ossia al IX secolo prima di Cristo. Un ritrovamento eccezionale, secondo gli esperti perché, salvo un pezzetto di barba mancante, è giunta fino a noi in condizioni straordinariamente buone, e nulla di simile era mai stato trovato. Secondo Eran Arion dell’Israel Museum, la maggior parte dei reperti così antichi sono solitamente di pessima qualità, mentre questa è davvero di «straordinaria qualità».
Il mistero s’infittisce anche per via del luogo della sua scoperta, nel sito di scavi di Abel Beth Maacah, quasi al confine con il Libano, vicino alla città di Metula. Infatti, anche se gli studiosi sono certi che si tratti di un re, per via della barba e della sua corona d’oro, non sanno dire né di quale re si tratti né ovviamente quale fosse il suo regno. Non solo, nell’Ottocento, alcuni archeologi dissero che quel luogo corrisponde al villaggio di Abil al-Qamh, di cui parla nei libro dei Re del Vecchio Testamento.
Fatto sta che quasi tremila anni fa, il luogo dove è stato ritrovato il prezioso reperto era alla confluenza di tre grandi imperi, ognuno al potere in tre città vicine: quello aramaico di Damasco a oriente, quello fenicio di Tiro a occidente e quello israeliano di Samaria a Sud.
Come racconta la direttrice degli scavi Naama Yahalom-Mack, della Hebrew Universtiy, la statuetta di materiale vetroso è stata ritrovata per caso, durante la riesumazioni di reperti dell’età del ferro. «Questo re risale probabilmente all’epoca in cui il regno di Israele rivaleggiava con quello di Giuda», dice l’archeologo. «Per identificarne l’origine, dovremo basarci sulla sua curiosa pettinatura, che ricorda quella dei ritratti egiziani dei potenti semiti del loro Vicino Oriente».
Ora, poiché la datazione con il Carbonio 14 del reperto indica genericamente il IX secolo prima di Cristo, i candidati sono parecchi. Sempre secondo Yahalom-Mack potrebbe raffigurare sia re Ben Hadad di Damasco sia Ahab di Israele sia Ithobaal di Tiro, che sono tutti e tre dei monarchi narrati dalla Bibbia. Al momento, è impossibile saperne di più. Nel frattempo gli scavi sono ripresi ad Abel Beth Maacah, nella speranza di riesumare qualche altro reperto in grado di svelare l’identità del re barbuto.
Repubblica.it