Previsioni negative nella Nota dell’Istat. Stabile, invece, il “clima di fiducia” per le imprese. Settore manufatturiero in affanno, tengono i servizi
Per l’economia italiana, si prospetta “una fase di rallentamento dei ritmi produttivi”. E’ la stima dell’Istat nella Nota sull’andamento dell’economia del Paese.
A maggio, spiegano i ricercatori dell’istituto di statistica, l’Indice del clima di fiducia dei consumatori ha segnato una forte flessione, alimentata dal marcato peggioramento dalle attese sulla situazione nazionale. Nello stesso mese l’Indice composito del clima di fiducia delle imprese ha manifestato una sostanziale stabilità.
“L’indicatore anticipatore segnala così una ulteriore riduzione, suggerendo una fase di rallentamento dei ritmi produttivi nel breve periodo”, si legge nella Nota. D’altra parte sono in flessione la domanda estera e gli investimenti. Il settore manifatturiero – aggiunge l’istat – manifesta segnali di affanni mentre quello dei servizi rimane più dinamico.
L’occupazione torna a crescere e la produttività migliora. Nel primo trimestre “è proseguito il miglioramento della produttività oraria del lavoro”, che è cresciuto di 0,5 punti percentuali rispetto agli ultimi tre mesi del 2017. Tuttavia, l’intensità del miglioramento “si mantiene inferiore a quella dei principali Paesi europei”.
Stessa dinamica per l’inflazione è in ripresa, con una dinamica che rimane decisamente inferiore a quella dell’area euro. Di ieri, anche la notizia di una nuova frenata dell’economia tedesca.
Nel primo trimestre il Prodotto interno lordo italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,3% su base congiunturale (in leggera decelerazione rispetto a quanto registrato nel trimestre precedente, +0,4%). Andamento analogo nei principali Paesi europei (+0,3% e +0,2% rispettivamente per Germania e Francia) mentre la Spagna ha mantenuto un ritmo di crescita in linea con quello del trimestre precedente (+0,7% nel primo trimestre).
Repubblica.it