Governo, il giorno del giuramento. Salvini, primi annunci: “Tagliare i 5 miliardi per l’accoglienza dei migranti”

Share

Il leader leghista rilancia lo slogan: “Aiutiamoli a casa loro”. Cottarelli avverte però il nuovo esecutivo: “Impossibile realizzare le promesse. Mettete i conti in sicurezza”. Mattarella: “Una nazione unita e solidale supera tutte le tensioni”. Il neopremier all’esordio incontra un gruppo di lavoratori

“Va arrestato con fermezza ogni rischio di regressione civile in questa nostra Italia e in questa nostra Europa, affermando un costume di reciproco rispetto, mettendo a frutto le grandi risorse di generosità e dinamismo dei nostri concittadini”. Sergio Mattarella ha appena risolto, con evidente sollievo la crisi di governo più difficile della vita repubblicana. Ma non abbassa la guardia e in un messaggio inviato ai prefetti italiani in occasione della Festa della Repubblica, invita tutti a salvaguardare l’unità e la coesione nazionale “Tensioni e prove – scrive infatti – trovano nel quadro delle istituzioni repubblicane piena possibilità di espressione e composizione, in una nazione unita e solidale”.

Un messaggio di fiducia nella politica e nelle regole che arriva a poche ore dal via ufficiale del nuovo governo, con il giuramento di Giuseppe Conte e i suoi ministri giureranno al Quirinale nelle mani di Sergio Mattarella. Poi, dopo le feste e gli abbracci di rito, la macchina si metterà in moto.

Lentamente perché bisognerà avere la fiducia delle Camere, costituire le commisisoni parlamentari, nominare i presidenti. I grillini devono rinominare i presidenti dei gruppi nominati ministri, rieleggere un questore al posto di Riccardo Fraccaro che dal taglio dei vitalizi passa al governo per introdurre forme di democrazia diretta. E poi bisognerà mettere in piede le strutture dei ministeri: capi dei gabinetti, uffici legislativi, uffici stampa.

Tuttavia qualcuno si porta avanti con il lavoro. Il neoministro dell’Interno Matteo Salvini, per esempio, nella notte ha annunciato da un palco di Sondrio: “Vorrei dare una bella sforbiciata a quei 5 miliardi di euro, che mi sembrano un po’ tantini”.
Salvini , intanto, incassa nuovamente i complimenti di Marine Le Pen: “È una vittoria della democrazia sull’intimidazione e le minacce dell’Unione europea. Nulla impedirà il ritorno dei popoli sul palcoscenico della storia”, gongola la leader del Front National francese. E Stephen Bannon, l’ideologo del sovranismo americano, rivela che subito dopo le elezioni ha passato ore per cercare di convincere Salvini ad allearsi coni grillini. In un intervista al New York Times, Bannon dice di avere detto al leader della Lega: “Siete i primi a poter davvero rompere il paradigma sinistra-destra. Potete mostrare che il populismo è il nuovo principio organizzatore”.

Ma un peso specifico sicuramente maggiore hanno le aperture che arrivano da Berlino. Stefan Seibert, portavoce di Angela Merkel dice: “Stiamo aspettando la formazione del governo e saremo aperti a incontrarlo e faremo tutto il possibile per avere una buona collaborazione”. E arrivano anche gli auguri di buon lavoro Matteo Renzi che annuncia opposizione, ma non barricate. “Noi – dice l’ex premier – siamo un’altra cosa rispetto alla maggioranza che compone questo esecutivo, radicalmente un’altra cosa. E mostreremo in Parlamento come si possa fare l’opposizione in modo civile”.

Altri invece richiamano Salvini e il governo a fare i conti con la realtà. Per esempio, Carlo Cottarelli. Il mancato premier dice a Massimo Giannini a Circo Massimo: “Sarà impossibile realizzare tutto quello che è stato promesso. Non sono d’accordo con questa idea che si possano risolvere i problemi in Italia facendo più deficit pubblico. é invece necessario mettere i conti pubblici in sicurezza e non danneggiare la crescita.”

Repubblica.it