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Renzi: «No all’alleanza col M5s, sparirebbe la sinistra». Vuole essere lui a finire il lavoro. Filippo Merli

Mercoledì sera elezione dell’assemblea condominiale nel caseggiato dove risiedo. La politica si aspetta importanti indicazioni. Claudio Cadei

Un curriculum da recordman. È assolutamente impeccabile il curriculum del professore Giacinto della Cananea che ha recentemente analizzato, per conto dei pentastellati, il programma degli M5s per giudicarne il valore, la compatibilità e l’appetibilità (mi pare aver capito che il suo giudizio, come nei ranci delle migliori caserme di un tempo; sia stato: «Sano e abbondante!») Che il suo curriculum (sociale, oltre che intellettuale) sia impeccabile, lo dimostrano queste semplici notazioni: allievo del mitico professor Sabino Cassese, è professore a Yale (tempio radical chic) e a Parigi Po (idem), coautore di libri con Giulio Napolitano (figlio) e con Bernardo Mattarella (figlio). Giacinto Floris

Chi ha inventato i due fronti per Di Maio. Occhiuti investigatori, già della Fbi e dei servizi, dopo accurate indagini hanno defi nito il quadro indiziario che conduce all’autore della trovata politica dell’inconsapevole Di Maio: «I due forni». Si chiama Enzo Scotti, già andreottiano e ministro (non irrilevante) dei Beni culturali, del Lavoro e dell’Interno, fondatore e capo di Link Campus University». Il prestigiosissimo think tank dal quale provengono alcuni infl uenti grillini. La pista è ancora calda e sarà seguita con attenzione per gli ulteriori sviluppi. Ambrogio Rovidetti Detti

Fake news (ma non poi tanto) di giornata. Il Quirinale si è stufato di: 1. Di Maio fissatosi di fare il premier comunque; 2. Salvini fissatosi di andare a Roma a cavallo (si crederà mica di essere il nuovo Battisti&Mogol); 3. Renzi che non vuole schiodarsi dalle mura merlate guelfe di Scandicci, fissatosi di essere un novello Ghino di Tacco; 4. Berlusconi fi ssatosi di essere stato pure il più giovane partigiano, quindi ha omaggiato il 25 aprile, sbagliando però camicia, nera e pure senza cravatta (sic!); 5. Calenda fi ssatosi che tutti debbano fare un passo indietro, in modo che lui ne possa fare due in avanti (senza accorgersi che ormai nessuno più se lo fi la). E pure di Fico beccato dalle Iene per l’amicizia con una colf (dov’è il reato?) Così verrà dato l’incarico di premier a Giacinto della Cananea (un super tecnico con un mix ottimale fra la sobrietà di Monti e l’altezzosità di Draghi) apprezzato dai sondaggisti, proprio perché nessun cittadino ha capito di cosa sia competente, quindi sarà competente di tutto, come succede sempre a noi colti. Riccardo Ruggeri

Si sono persi due mesi. Dunque: le elezioni ci hanno consegnato tre partiti; grillini e leghisti quasi vincenti, e piddini, perdenti. Tutti e tre aggressivi e molto diversi, ostili fi no agli insulti più volgari. Ma nessuno ha i numeri per governare, senza alleanze. Quale bisogno c’era di perdere due mesi in chiacchiere senza senso? Era evidente, fi n dal primo momento, l’indispensabilità di una scelta drastica e semplice. Quale? Questa, tuttora valida e anzi inevitabile. O (almeno) due dei tre partiti trovano un accordo, rinunciando a ostilità, insulti e imponenti divergenze, per inseguire una minima intesa di governo. Oppure, si va a nuove elezioni, ma senza sicurezza che il risultato cambi. Cos’è preferibile? Ripeto, tutto questo era chiaro da subito: si poteva dunque scegliere, con rapidità e concretezza. Invece, si sono buttati due mesi, alla faccia di un’Italia sempre sofferente, ma forse mai così confusa. Cesare Lanza

Chissà cos’è l’integrazione. Però… Io non so cosa sia l’integrazione. Ma so che l’altra sera a cena al momento del gelato il compagnetto gambiano di mia fi glia ha detto: «Non mangio cioccolata. Mi sembrerebbe di mangiare me stesso». E tutti i ragazzini stanno ancora ridendo. Amanda Chiegni

ItaliaOggi