Il management di Tim boccia il piano Elliott sottolineando che “propone una riduzione significativa dell’attuale perimetro della societa’”. In particolare in un documento pubblcato sul sito il vertice del gruppo di Tlc evidenzia che il progetto del fondo prevede: un “deconsolidamento della rete domestica di telefonia fissa (“NetCo”); ulteriore riduzione della quota di Tim in Inwit, inclusa l’ipotesi di vendita totale della partecipazione; vendita di una quota di controllo di Sparkle”.
Inoltre, Elliott propone anche “una possibile aggregazione di Tim Brazil con un altro operatore locale. Tutte queste proposte sono state già attentamente analizzate dal Management e, con l’eccezione di potenziali opzioni strategiche per Sparkle, non sono state inserite nel piano strategico perche’ sono per lo piu’ considerate premature o non realizzabili”. Ancora, “nel contesto corrente e con il quadro normativo attuale, l’implementazione di tali iniziative presenterebbe notevoli complessità e significative implicazioni di natura finanziaria”. Per tutte queste considerazioni, conclude il documento, il management ritiene che il proprio piano strategico “sia il percorso migliore per lo sviluppo industriale della societa’ e rappresenti la migliore strategia per creare un modello di crescita sostenibile e per la creazione di valore nel lungo periodo per tutti gli azionisti, con conseguente atteso apprezzamento del titolo”.