Politica agricola Ue e difesa-promozione del lavoro sono “inscindibili” dice Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo
“I sindacati italiani hanno pienamente ragione: il mantenimento del bilancio europeo per la Pac e la difesa dei 44 milioni di posti di lavoro nell’agroalimentare rappresentano un binomio inscindibile per garantire il futuro dell’intera filiera in Europa“. Così Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, all’indomani del confronto promosso dall’On. Andrea Cozzolino (PD) insieme Cgil, Cisl e Uil nella sede dell’Europarlamento a Bruxelles sulla fissazione del Quadro finanziario europeo post 2020, il futuro della Politica di Coesione e della Pac. Per De Castro, “una politica fondamentale come la Pac non deve essere toccata e va difesa dalle tentazioni di introdurre elementi di rinazionalizzazione. Sul piano finanziario poi – prosegue il vicepresidente – sarebbe inammissibile una riforma della Pac al buio, senza sapere neanche quali saranno i presupposti di bilancio”. “Ora è invece il momento – conclude De Castro – di concentrarci nell’applicazione delle novità ottenute per i nostri agricoltori con la riforma di medio termine della Pac (Omnibus)” come sottolineato anche dalle tre sigle nel loro documento unitario sulle priorità del sindacato italiano. “Frutto di un grande lavoro parlamentare, la mini-riforma rafforza la posizione contrattuale dei produttori organizzati nella filiera agro-alimentare, riduce la burocrazia riaffermando il principio che gli aiuti Pac debbano andare ad agricoltori in attività, facilita l’accesso delle aziende agli strumenti per proteggersi dal rischio climatico e dalla volatilità del reddito, da più spazio al sostegno per i giovani agricoltori e migliora la capacità e i tempi di reazione delle istituzioni europee e nazionali in caso di crisi”.
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