La prima stima dell’Istat, bisognerà attendere marzo per il dato valido ai fini della politica economica. L’economia italiana resta comunque 5,7 punti percentuali sotto il picco del 2008. Nel 2018 ereditata una crescita acquisita dello 0,5%
Nella media del 2017 il l’economia italiana è cresciuta dell’1,4% rispetto all’anno prima. Lo rileva l’Istat, nella prima stima sulla crescita del Pil in termini grezzi, basata su dati trimestrali. Bisognerà però aspettare il primo marzo per conoscere il dato di riferimento per la politica economica, considerando che le previsioni del Governo indicano un +1,5%. Ancora più tardi, in aprile, ci sarà la comunicazione a Eurostat valida ai fini dei parametri europei.
Il dato di oggi è dunque una prima approssimazione. Quanto al dato sulla crescita del Pil corretta per gli effetti di calendario, l’Istat segna un rialzo dell’1,5% (nel 2017 ci sono state due giornate lavorative in meno del 2016).
L’economia italiana non cresceva a ritmi così alti dal 2010. Se la prima stima diffusa oggi dall’Istat, ancora provvisoria, sarà confermata anche a marzo, nel report che fa il punto sui conti nazionali, il +1,4% sarebbe il dato più alto dal +1,7% messo a segno sette anni fa. Nonostante la ripresa, il livello del Prodotto interno lordo è ancora sotto i valori pre-crisi: siamo ancora indietro del 5,7% raffrontando il quarto trimestre del 2017 al primo trimestre del 2008, quando si raggiunse il picco. Il 2018 parte comunque con un abbrivio lasciato dall’anno scorso: la variazione acquisita del Pil, quella che si registrerebbe in caso di crescita congiunturale piatta in tutti e quattro i trimestri del 2018, è pari allo 0,5%.
Dai dati Istat si ha anche lo spaccato del solo quarto trimestre del 2017, durante il quale il Pil è aumentato dello 0,3% sul trimestre precedente e dell’1,6% su base annua (dati destagionalizzati e corretti per il calendario). Il rialzo congiunturale segna un lieve rallentamento rispetto al terzo trimestre (+0,4%).
Lo stesso vale per il valore tendenziale (era +1,7%). Il movimento congiunturale dell’economia italiana “è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura e di un aumento nell’industria e nei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta”.
Repubblica.it