Impazzisce il mercato delle schede grafiche: colpa delle criptovalute

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Prezzi alle stelle e scorte esaurite: le GPU di fascia alta vengono comprate da chi mina Ethereum e altre criptomonete, scatenando la rabbia dei gamer

 

Se avete provato a comprare una nuova scheda grafica per il vostro computer da gioco negli ultimi mesi vi sarete accorti che i prezzi delle GPU di fascia alta sono cresciuti a dismisura. La colpa è delle criptovalute. O meglio, di chi acquista schede grafiche per il “mining” di Ethereum e altre criptomonete alternative a Bitcoin, razziando le scorte dei negozi specializzati e facendo impennare le valutazioni dei componenti.
Il mining amatoriale di Bitcoin con schede grafiche tradizionali non è più profittevole da quando i “miners” hanno iniziato ad usare macchine basate su schede ASIC, cioè componenti costruite appositamente per le operazioni di mining nei datacenter dedicati. L’algoritmo alla base di Ethereum, tuttavia, funziona in maniera diversa e richiede un consumo maggiore di memoria. Le schede grafiche di fascia alta, che integrano almeno 2 GB di memoria RAM, sono ancora perfettamente adatte alle operazioni di mining casalingo.
Negli Stati Uniti si registrano veri e propri casi di esaurimento delle scorte nei negozi specializzati. Gli ecommerce italiani hanno ancora schede in magazzino, ma i prezzi da giugno 2017 a oggi sono cresciuti per tutte le GPU, in alcuni casi fino quasi a raddoppiare. Una scheda come la Sapphire Radeon RX 580 con 4GB di RAM si poteva acquistare su Amazon Italia a luglio 2017 per 230€; il prezzo attuale è di 474€. Situazione analoga per le schede basate su chip Nvidia GeForce. Il modello ASUS GeForce STRIX-GTX 1080, ad esempio, a giugno di comprava con 550€. Oggi costa 819€ (fonte: storico dei prezzi registrati da Keepa ).
La crescita dei prezzi per ora non spaventa i miner, che continuano a comprare quante più schede possibile, nella speranza che il prezzo di Ethereum non scenda troppo o continui a crescere come ha fatto negli ultimi mesi. A fare le spese della congiunzione positiva della criptovaluta sono ovviamente i gamer, cioè il target originale del prodotto. A meno di un rapido crollo del valore della criptovaluta, la stabilizzazione del mercato delle GPU non appare imminente. Per riallineare i prezzi al reale valore di mercato Nvidia e AMD dovrebbero aumentare la produzione. Un’operazione estremamente rischiosa, perché legata a doppio filo alla volatilità dei prezzi di Ethereum. Se il valore della criptovaluta dovesse crollare rapidamente (un’ipotesi non troppo remota), il rischio per i produttori è di ritrovarsi con un eccesso di componenti in magazzino, con conseguenti difficoltà di smaltimento del prodotto sul normale mercato del gaming.

La Stampa