Le due Associazioni: “Brutium” ed “Cuore di Abele”, hanno organizzato, con l’autorizzazione dell’AMA, per il giorno 19 Dicembre 2017 alle h. 17,30 presso il Presepe dei Netturbini (AMA), detto dei papi, in via Cavalleggeri, 5 una Santa Messa che sarà celebrata, in rito bizantino-greco, da S. Ecc. Mons. Donato Oliverio, Vescovo di Lungro, uno dei Vescovi più amati della Chiesa calabra.
Il Presepe, costruito all’interno di una sede di zona AMA, è stato realizzato nel 1972 da Giuseppe Ianni, un netturbino di origini calabresi, oggi in pensione, con la collaborazione dei colleghi. Il Presepe è stato visitato da Paolo VI, da Giovanni Paolo II, che per 24 anni non ha mai mancato la tradizionale sua visita, da Papa Benedetto XVI e ora si attende la visita di Papa Francesco. Tra i visitatori più importanti va ricordata Madre Teresa di Calcutta mentre, tra i politici i vari Sindaci di Roma e anche personalità come Giulio Andreotti o Giorgio Napolitano, immortalati tutti nelle bacheche fotografiche presenti nelle sale attigue. Il Presepe è un’opera straordinaria: raffigura la Natività come idea di pace e fratellanza tra tutte le popolazioni della terra e riproduce, anche negli accurati dettagli, le tipiche costruzioni della Palestina di 2000 anni fa. 234 pietre provenienti da tutto il mondo sono incastonate sulle pareti esterne e sul basamento del Presepe che, grazie al costante impegno e al lavoro quotidiano di Giuseppe Ianni, viene ogni anno arricchito di nuovi particolari e sulle pareti vengono continuamente aggiunte altre pietre che i visitatori portano dai loro luoghi di provenienza. E’ uno scorcio di mondo che incanta grandi e bambini: 100 case tutte illuminate, costruite in pietra di tufo e sanpietrini, curate nei minimi dettagli con porte finestre e balconcini, un caminetto acceso, 54 metri di strade in lastre di selce, tre fiumi lunghi complessivamente 9,50 metri con 7 ponti e 4 acquedotti lunghi 18 metri e sostenuti da ben 38 arcate. L’acquedotto più piccolo è realizzato in tufo romano, gli altri 3 con frammenti di marmo del colonnato e della facciata della Basilica di San Pietro ricevuti da Ianni nel 1979 in occasione del restauro del colonnato berniniano. Completano la straordinaria opera 4 sorgenti d’acqua, 2 pareti umide che formano stalattiti, un pozzo con acqua sorgiva, 730 gradini, realizzati, oltre che in marmo proveniente dal colonnato di San Pietro, da marmi della Birmania, di Betlemme e dei Santuari di Greccio e San Giovanni Rotondo. Infine, completano il presepe 24 grotte scavate nella roccia adibite a stalle o ripari per i pastori, magazzini contenenti damigiane di vino e olio; 50 sacchi cuciti con maestria da una nobile romana con dentro cereali, sale e farina. «Si tratta insomma di un mirabile Presepe, un luogo veramente spirituale e unico che, soprattutto in prossimità di Natale, viene visitato e ammirato in tutti i suoi suggestivi particolari che creano suggestioni ed emozioni, che sublimano l’anima e inducono al raccoglimento ed alla preghiera».