Secondo Bankitalia le erogazioni alle famiglie sono salite del 2,2 per cento a gennaio, quelle alle imprese dello 0,9 per cento. Lieve rimbalzo dei tassi sui mutui, che passano dal 2,32 al 2,38 per cento
Si rafforza la crescita dei prestiti bancari ai privati. Secondo i dati diffusi da Bankitalia, a gennaio i finanziamento al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti dell’1,2 per cento su base annua (1,1 per cento nel mese precedente). Positivi entrambi i flussi censiti: i prestiti alle famiglie sono cresciuti del 2,2 per cento (1,9 per cento in dicembre), quelli alle società non finanziarie dello 0,9 per cento (0,2 per cento in dicembre). Resta elevata la dinamica delle sofferenze, seppure lontana dai picchi visti nei mesi scorsi: “Il tasso di crescita delle sofferenze è stato pari al 4,0 per cento su base annua (5,6 per cento nel mese precedente). Quando si corregge tale tasso di crescita per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, analogamente a quanto si fa per i prestiti, risulta pari al 12,2 per cento (12,0 per cento in dicembre)”, dice via Nazionale.
Sul versante dei depositi, quelli del settore privato sono aumentati del 3,5 per cento su base annua. La raccolta obbligazionaria è diminuita del 18,1 per cento.
Venendo infine al costo del denaro, si è registrato un piccolo aumento in una fase di risalita dei rendimenti: i tassi d’interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,38 per cento (2,32 nel mese precedente); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,26 per cento. I tassi d’interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono risultati pari all’1,56 per cento (1,54 in dicembre); quelli sui nuovi prestiti di importo fino a 1 milione di euro sono stati pari al 2,28 per cento, quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all’1,07 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono rimasti stabili allo 0,41 per cento.
La Repubblica