La ministra francese Nyssen, “E’ uomo di Stato e di cultura”
“Consegnandole questa Legion d’Onore vogliamo rendere omaggio all’uomo di Stato, all’uomo di cultura e all’amico della Francia“: con queste parole, nel salone del ministero della Cultura francese, la ministra Francoise Nyssen ha insignito questo pomeriggio Dario Franceschini della Legion d’Onore. Alla cerimonia erano presenti, fra gli altri, l’Ambasciatore d’Italia, Giandomenico Magliano, e il vicerappresentante permanente dell’Italia all’Unesco, Arnaldo Minuti. Menzioni particolari, anche nel colloquio bilaterale fra i due ministri che ha preceduto la consegna dell’onorificenza, per l’azione dell’Italia per la protezione del patrimonio culturale internazionale (l’operazione “Caschi blu della cultura” sotto l’egida dell’Unesco) e per il “bonus cultura” ai giovani, che “ha ispirato” l’analogo provvedimento del governo francese. Il percorso, cominciato nel 2015 con la Dichiarazione di Milano siglata nel corso del summit di oltre 80 ministri della Cultura a Expo, è stata coronata dalla risoluzione ONU 2347 del marzo di quest’anno, che invita alla previsione di una componente culturale all’interno delle operazioni di peacekeeping, e dalla Dichiarazione di Firenze al G7 Cultura. La ministra Nyssen ha reso omaggio all'”impegno politico” di Franceschini, alla missione di governo condotta “con determinazione esemplare, non di amministrare ma di riformare”, di “cambiare gli sguardi e i modi di fare”, riuscendo “in poco tempo a raccogliere i frutti, con la riforma del sistema dei musei, con le cifre di frequentazione che lo dimostrano. Ma anche nel campo della creazione alle leggi sul cinema e sullo spettacolo”. “Le trasformazioni che lei ha condotto hanno riportato dinamismo nel settore culturale”, hanno “riportato le famiglie italiane nei musei, alle mostre, nei teatri”. Francois Thyssen ha poi ricordato quanto sia stato importante per il governo di Parigi il “bonus cultura” per i giovani, “al quale ci siamo ispirati”, ed ha infine reso omaggio al Franceschini scrittore, con alcune opere tradotte e apprezzate in Francia.
Franceschini ha ringraziato a nome personale e del governo, per un riconoscimento “anche alla collaborazione di questi anni, così positiva, fra i governi” di Italia e Francia. “Il lavoro di questi anni dimostra come i nostri governi abbiano una condivisione totale – ha continuato il ministro – di tutti i temi al centro dell’agenda politica nel settore della cultura, della tutela del patrimonio, delle arti creative, del cinema. Una delle spinte del percorso dell’integrazione europea dei prossima anni passa per la cultura”. “Gli investimenti in cultura – ha continuato Franceschini – sono anche un antidoto per fronteggiare tutte le paure di questo tempo, la paura dello straniero, della diversità o quella di perdere il benessere”. Franceschini ha ringraziato la Francia anche per l’aiuto ricevuto come scrittore, non soltanto per i libri tradotti in francese per l’editore Gallimard ma “per avermi consentito di essere conosciuto come scrittore e non, come avviene in Italia, come un politico che scrive”.
Ansa