Valeria vive ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti. Dice che “tanti hanno un’idea distorta degli Emirati Arabi Uniti: come la terra promessa delle infinite opportunità. Il chè è vero ma solo per alcuni purtroppo.”
Quali sono le opportunità di lavoro realisticamente a disposizione di chi arriva dall’Italia e quali invece no perché appannaggio di immigrati del subcontinente indiano? Innanzi tutto sconsiglio di venire negli Emirati senza aver già trovato lavoro. La vita costa tanto, gli affitti sono altissimi e gli hotel ancor di più. Mantenersi per 2 o 3 mesi, senza avere a disposizione un budget molto alto, non è facile quindi è meglio cercare lavoro dall’Italia. Ci sono tanti siti web su cui si può fare affidamento. Per riuscire a trovare lavoro ad Abu Dhabi o a Dubai generalmente serve esperienza pluriennale e specifica. I lavori più ricercati e che danno la possibilità di vivere in maniera adeguata sono: sales, ingegneri, medici, business e financial managers, cuochi e managers in generale. Tutto il resto non conviene (commessi, impiegati senza esperienza specifica, camerieri, infermieri, agenti turistici, portinai, muratori ecc) ed è esclusivamente ad appannaggio di Filippini, Pachistani ed Indiani. Si tratta di lavori estremamente sottopagati (dai 250 ai 400 dollari al mese), svolti quasi in schiavitù e che permettono di affittare solo un posto in una stanza abitata da altre 10 persone e non di più. Puoi darci un’idea del costo della vita a Abu Dhabi per condurre uno stile di vita paragonabile a quello in Italia? Per avere una vita decente ad Abu Dhabi bisognerebbe guadagnare almeno 4000 euro al mese (se l’azienda per la quale si lavora paga il resto delle spese). In genere qui i contratti prevedono stipendio annuale, affitto annuale, assicurazione sanitaria per tutta la famiglia, autovettura e scuola per i figli. Senza i 4000 euro mensili e tutti questi benefici non conviene vivere negli Emirati. Ovviamente Abu Dhabi è molto più costosa di Dubai ma anche li servono molti soldi. Gli affitti sono alti e ovviamente dipendono dalla zona e dai vicini di casa. Per gli standard italiani i prezzi degli appartamenti vanno dai 20.000 euro annui per un bilocale ai 30.000 per un trilocale e così via. Ovviamente a noi Italiani piace uscire, divertirci e mangiar fuori. Ecco queste cose sono anch’esse molto costose. Un esempio è la tipica pizza al ristorante (vissuto sulla mia pelle qualche settimana fa). Ad un certo punto si è stanchi di cucinarsi la pizza a casa o di mangiare quella gommosa di PizzaHut così, per una volta, si decide di andare in un ristorante italiano con pizzaiolo italiano per rilassarsi e sentirsi un po’ a casa. Bene, questo rilassamento può costare anche 100 euro. Questo il menù: antipastini misti (4 pezzetti a testa), 2 pizze e due birre. Vorreste una bella bistecca con patatine e vino rosso?? A fine serata vi arriva un conto di 120 euro (per 2). No, non parlo di ristoranti di lusso, ma di ristoranti modesti. I biglietti dei concerti vanno dai 70 ai 300 euro. I taxi non sono costosi quanto in Italia ma se si prendono tutti i giorni comportano una spesa mensile considerevole. Puoi fornirci esempi delle difficoltà che hai affrontato nella ricerca lavoro? Gli Emirati Arabi Uniti hanno delle leggi molto particolari e molto selettive. Ovviamente non si parla di razzismo ma la società è divisa diciamo in fasce. Al top ci sono gli emiratini che godono di una quantità di privilegi impossibili da immaginare. Uno di questi privilegi è il lavoro: ci sono posizioni aperte solo ed esclusivamente alla popolazione emiratina e gli stipendi sono molto più alti di quelli che verrebbero offerti a qualunque altra nazionalità. Un esempio pratico: si possono trovare annunci per segretarie con esperienza quinquennale. Ebbene a volte è richiesta nazionalità emiratina e lo stipendio può arrivare anche a 4000 euro al mese. Quando invece si trovano annunci con richiesta di nazionalità europea (o meglio est-europea) gli stipendi scendono ai 1500/2000 euro mensili. Quando non viene richiesta alcuna nazionalità gli stipendi scendono a 500/1000 euro mensili. Prima di venire ad Abu Dhabi ero una consulente turistica. Qui questo lavoro è offerto solamente alla “fascia sociale” bassa e gli stipendi non superano i 300 euro mensili. Ovviamente ho cercato molto altro e risposto ad una marea di annunci ma, se non si è specializzati si hanno 3 scelte: si accetta di essere schiavizzati, si sta a casa (se il marito/moglie lavora), ci si inventa un lavoro. Quest’ultima opzione non è facile da realizzare perché le leggi qui sono molto restrittive. Non bisogna dimenticare che gli Emirati Arabi Uniti sono un paese arabo e come in tutti i paesi arabi e mediterranei aiuta molto ciò che qui viene chiamata “wasta” ovvero l’aiutino, l’amicizia, la raccomandazione. Tuo marito invece come descrive la sua realtà lavorativa di ingegnere ambientale? C’è tanto lavoro, tanti progetti. Si continua a costruire e ad espandersi quindi, fortunatamente, da questo punto di vista non ci si può lamentare. Gli Emirati sono in continuo sviluppo e in questo momento uno dei pochi Paesi (con l’Arabia Saudita ed il Qatar) ad offrire continue possibilità di lavoro. Purtroppo, come suddetto, si tratta sempre di un Paese arabo in cui i tempi sono lenti e c’è sempre chi cerca di approfittarne facendo rallentare il lavoro o cercando di guadagnare senza svolgere il proprio dovere come richiesto. Quindi bisogna imparare ad essere pazienti e a parlare in modo adeguato.Come è stato colpito dalla crisi finanziaria globale il mercato del lavoro a Abu Dhabi? Noi siamo arrivati qui lo scorso anno quindi non ci siamo trovati all’interno della crisi che ha colpito gli Emirati qualche anno fa. Da ciò che abbiamo potuto capire Abu Dhabi ha subito lievemente le conseguenze della crisi al contrario di Dubai che se non avesse ricevuto aiuti economici dalla capitale sarebbe completamente collassata. Ancora oggi si vedono progetti di costruzione ormai abbandonati da tempo e affitti bassi con i quali si cerca di attirare gente. Mentre a Dubai la gente scappava verso altre destinazioni, ad Abu Dhabi si continuava ad assumere e a costruire, ovviamente meno che negli anni precedenti. Quali altre difficoltà hai incontrato nella vita di tutti i giorni? Se si vive al di fuori del centro cittadino serve assolutamente un’auto privata per potersi muovere. La città è molto estesa, le distanze sono enormi e i mezzi pubblici (solo autobus ad Abu Dhabi, a Dubai c’è un’efficientissima rete di metropolitana) sono concentrati prevalentemente in centro. Anzi, quasi tutto è concentrato in centro: pompe di benzina, uffici di polizia, centri commerciali, ospedali e scuole. Comunque la periferia si sta attrezzando e nel giro di pochi anni tutti i servizi dovrebbero essere accessibili ovunque. Non bisogna sottovalutate la sabbia, o meglio polvere dato che è veramente sottile. Se in Italia ci si lamenta perché si pulisce ogni 3 giorni o una volta alla settimana beh, qui bisogna farlo ogni giorno. Anche quando non ci sono i famosi Sand Storm la sabbia sottilissima si infiltra dappertutto e non lascia mai soli. Durante le tempeste di sabbia poi, che possono durare anche 3 giorni, molta gente utilizza le mascherine protettive, soprattutto se si passa molto tempo all’esterno. Ne deriva poi il pericolo di allergie e problemi respiratori. Meglio tenere i bambini al chiuso o coprire il loro viso quando si esce altrimenti si rischia di fare una corsa in ospedale per liberare le vie respiratorie. Non abbiamo ancora avuto la possibilità di vivere qui durante l’estate ma siamo preparati al peggio. Le temperature arrivano a 55 gradi centigradi con umidità del 90%. L’aria condizionata negli uffici e nei centri commerciali è così forte che bisogna sempre portarsi dietro una giacca. Si passa dall’aria condizionata della casa a quella della macchina a quella dell’ufficio. Non c’è molto traffico ad Abu Dhabi ma è meglio tenere tutti e 5 i sensi ben attivi: le strade sono larghe e a percorrenza veloce e ci si può trovare nel bel mezzo di un incidente senza rendersene conto. Ogni giorno se ne vedono a decine e non parlo di tamponamenti leggeri, ma di vetture capovolte. Purtroppo i proprietari di auto di grossa cilindrata non prestano molta attenzione a chi li circonda e, la maggior parte delle volte, sono loro che causano incidenti. Importante da ricordare: non insultate gli Emiratini mentre guidate, potreste passare la notte alla stazione di polizia. Pur essendoci sviluppo e ricchezza si tratta sempre di un Paese musulmano in cui certe regole vanno rispettate. Certo non si tratta delle ristrettezze dell’Arabia Saudita, ma è meglio non scambiarsi tenerezze in pubblico e non vestire abiti troppo succinti. Ovviamente non ci sono solo lati negativi. Abu Dhabi è una bella città, abbastanza organizzata e pulita. Per chi ha la comodità di avere uno stipendio tipo quelli sopra descritti ci sono tante possibilità di svago: concerti, eventi, sport ecc. Le spiagge sono belle, il deserto offre tante attività, insomma ci sono tante cose da fare. Poi è solo a un’ora e mezza di macchina da Dubai dove di svaghi ce ne sono di infiniti. Ci sono anche attività poco costose o gratuite, organizzate da gente che non vuole o non può spendere per gente che non vuole o non può spendere. Basta guardarsi un po’ intorno. La città è in completa trasformazione: ci sono decine di progetti in via di costruzione che fra qualche anno offriranno ancor più servizi. C’è gente che vive qui da molti anni e non ha alcuna intenzione di andar via. Uno dei vantaggi più considerevoli è che non si pagano tasse ecco perché gli stipendi sono alti e le aziende prosperano.
Grazie Valeria e buon proseguimento a Abu Dhabi!
Italiansinfuga