Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha annunciato su Facebook di avere chiesto di essere processato con il rito immediato. Il primo cittadini meneghino, in questo modo, il primo cittadino salterebbe l’udienza preliminare già fissata per il 14 dicembre, per l’accusa di falso nell’inchiesta sull’appalto per la Piastra dei servizi di Expo, in cui è accusato di aver retrodatato due verbali della commissione giudicatrice della gara. “Il 14 dicembre è fissata l’udienza preliminare nel procedimento relativo alla presunta retrodatazione di un atto della gara d’appalto della ‘Piastrà di Expo Milano 2015″, scrive Sala, “e poiché sono certo che verrà riconosciuta la mia innocenza ed è mia intenzione accelerare quanto più possibile i tempi del processo, ho dato mandato ai miei legali affinché chiedano che si proceda con giudizio immediato”. Sala ricorda che “sono trascorsi più di cinque anni dai fatti che mi vengono imputati e le indagini preliminari, pur protratte per un periodo di tempo inusualmente lungo, non hanno evidenziato alcun elemento di prova idoneo a supportare l’accusa che mi viene mossa. In tanti atti è possibile leggere che mai nessuno è stato favorito, ma che l’unica finalità perseguita è stata quella di garantire il rispetto dei tempi per l’apertura dell’Esposizione universale“. Tra gli imputati per corruzione, turbativa d’asta, rivelazione del segreto d’ufficio, accesso abusivo al sistema informatico e ricettazione Sala non c’è. Al sindaco è stata contestata infatti soltanto la retrodatazione di uno o due documenti, mentre per gli altri, l’ex manager di Expo Angelo Paris, l’ex dg di Ilspa Antonio Rognoni, l’ex presidente della Mantovani Piergiorgio Baita, il presidente di Coveco (Consorzio Veneto Cooperativo) Franco Morbiolo e un dipendente di Metropolitane Milanesi, Dario Comini. sono stati contestati reati più gravi. Imputate come enti anche Coveco e la stessa Mantovani. Quest’ultima risulta anche parte offesa come l’impresa Pizzarotti, MM e Expo 2015 spa.
ItaliaOggi