Gentiloni proroga l’Ape social. Ma la Camusso è critica: pronti alla mobilitazione. La Uil temporeggia. E Padoan replica a Katainen: nessuna bugia sui conti
Le nuove proposte avanzate dal governo sulle pensioni non sono bastate a tenere unito il fronte sindacale. C’è una spaccatura netta ora tra la Cgil, che respinge il verbale presentato dal premier Paolo Gentiloni e si dice pronta alla mobilitazione, e la Cisl che si dichiara invece favorevole all’intesa. Ancora incerta la Uil, che preferisce aspettare il prossimo incontro tra le parti fissato per martedì mattina a Palazzo Chigi. Un appuntamento che in realtà porterà ben poche novità sul tavolo della trattativa.
Per siglare l’accordo – almeno con alcuni sindacati – e inserire le misure nella legge di bilancio servirà quindi un nuovo faccia a faccia. Il pacchetto presentato, cinque proposte più le due novità di ieri, «è molto rilevante. Uno sforzo significativo che vi chiediamo di sostenere», ha detto il premier rivolgendosi ai segretari di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo. Gentiloni – al tavolo insieme ai ministri Pier Carlo Padoan, Giuliano Poletti e Marianna Madia – ha presentato un verbale di tre pagine con due novità che nelle sue intenzioni avrebbero dovuto accorciare le distanze con le sigle.
La prima riguarda lo stop all’innalzamento dell’età pensionabile per le 15 categorie di lavori gravosi non solo per le pensioni di vecchiaia ma anche per quelle di anzianità, ampliando di conseguenza la platea. La seconda invece è la creazione di un fondo a cui destinare eventuali risparmi di spesa per rendere stabile l’Ape social. L’anticipo pensionistico, a carico dello Stato e destinato ad alcuni lavoratori in difficoltà che hanno compiuto 63 anni, è infatti una misura sperimentale in vigore fino alla fine del prossimo anno. Nonostante queste aperture, fatte nel mezzo di una manovra con pochissime risorse, per Camusso c’è comunque «una grande distanza rispetto agli impegni presi». La leader del sindacato lamenta soprattutto lo scarso numero di esentati dall’innalzamento. Per questo motivo la valutazione della Cgil è «di grande insufficienza»: di conseguenza il sindacato è pronto alla protesta, che probabilmente sarà il 2 dicembre. Camusso sa infatti che al nuovo incontro di martedì non ci saranno modifiche sul perimetro delle proposte presentate ieri, ma solo alcuni chiarimenti di carattere tecnico. Se la Cisl si dice invece favorevole all’intesa, la Uil di Barbagallo temporeggia per «sfruttare tutto il tempo a disposizione per valutare».
Per ora dunque le proposte messe sul tavolo dal governo sono cinque, tra cui un nuovo meccanismo di calcolo dell’adeguamento alla speranza di vita e l’istituzione di una commissione ad hoc per il calcolo dell’età. Un pacchetto che, come ha sottolineato Padoan («rammaricato» per le diverse opinioni del sindacato), è «importante» soprattutto alla luce delle limitate risorse: verrebbero infatti impegnati ben 300 milioni. E proprio in tema di conti pubblici, il ministro in serata ha risposto alle accuse del vicepresidente della commissione Ue Jyrki Katainen, secondo cui i politici italiani non dicono la verità sui bilanci: «Delle sue dichiarazioni non mi è piaciuta l’esortazione al governo italiano a non mentire, questo è intollerabile. Il governo italiano dice le cose come stanno, possono essere gradevoli o sgradevoli».
Nicola Lillo, La Stampa