Il presidente destituito catalano, Carles Puigdemont, e’ arrivato in tribunale a Bruxelles per l’udienza sulla richiesta di estradizione presentata dalla giustizia spagnola. Madrid ha spiccato un mandato d’arresto europeo nei confronti di Puigdemont e quattro degli ex ministri catalani dopo che questi hanno cercato riparo a Bruxelles il mese scorso, ignorando l’ordine di comparizione di fronte alla giustizia spagnola per rispondere delle accuse di ribellione e sedizione. L’udienza, che si terrà a porte chiuse, è il primo capitolo di quello che promette essere una lunga battaglia giudiziaria, con entrambe le parti pronte e presentare ricorso sulla decisione della magistratura belga. Questo potrebbe far sì che i cinque saranno ancora in Belgio il 21 dicembre quando in Catalogna si terranno le elezioni indette da Madrid per “ristabilire la normalita’” dopo la proclamazione dell’indipendenza della regione autonoma. “Chiederemo al giudice belga di rispettare i diritti fondamentali europei”, ha fatto sapere Michele Hirsch, avvocato di due degli ex ministri imputati. “L’atto di organizzare un referendum non è una questione penale. E’ chiaramente un’opinione politica a essere colpita, e l’attuazione pacifica e democratica di una serie di eventi legata a questa opinione”. Il giudice dovrebbe esprimere un primo giudizio nel giro di 8-10 giorni, ma considerando gli appelli, il processo potrebbe durare fino a tre mesi, ha avvertito nei giorni scorsi il ministro della Giustizia.
ItaliaOggi