Un’inchiesta del Los Angeles Times raccoglie le denunce di sei attrici contro il regista e produttore: «Era come imbattersi ripetutamente nello stesso bullo della scuola»
Lo chiamano «effetto domino». E indica una reazione che si verifica quando un piccolo cambiamento è in grado di produrre a sua volta un altro cambiamento analogo, dando origine a una sequenza. Come nel celebre gioco. E qui la «caduta» della prima tessera la si può far coincidere con le prime donne che hanno accusato di molestie Harvey Weinstein. Da lì, a cascata, queste donne sono diventate sempre di più, sempre più famose. Le accuse, sempre più pesanti. Finché l’ondata di denunce non è arrivata a travolgere altri personaggi. A Hollywood e non solo. Il regista James Toback, l’attore Kevin Spacey, per dirne un paio. E adesso – meno di un mese dopo dallo scoppio del «caso Weinstein» – un altro signore del cinema: Brett Ratner. Americano, 48 anni, regista e produttore. Ha diretto film come The Family Man o Rush Hour e X-Men, e prodotto pellicole come Revenant e Hercules. L’inchiesta è del Los Angeles Times, le attrici che lo accusano (finora) sono sei. La più nota è Olivia Munn, 37 anni. La star di X-Men: Apocalisse ha raccontato al quotidiano un episodio del 2004. All’epoca lei era un’esordiente e durante una visita al set di After the Sunset, il regista si sarebbe masturbato davanti a lei, nella sua roulotte. Munn, che reagì urlando, scioccata dal comportamento di Ratner chiese consiglio a un avvocato, che le disse però che non le conveniva andare contro un uomo potente. L’attrice lo incontrò di nuovo nel 2010 a un party a Los Angeles e lui fu ancora una volta aggressivo: «Era come imbattersi ripetutamente nello stesso bullo della scuola che semplicemente non vuole lasciarti in pace», ha dichiarato al LA Times, spiegando di aver fatto di tutto per non lavorare più con lui. Nel 2010, l’attrice aveva già raccontato l’episodio in un libro di memorie, non rivelando però l’identità del molestatore. Dopo il caso Weinstein, ha deciso di far sentire la sua voce. «Quella vicenda mi ha traumatizzato, quanto devono subire le donne prima di essere ascoltate?», dice adesso. L’ex modella e attrice Natasha Henstridge, 43 anni, ha, invece, denunciato che quando aveva 19 anni Ratner l’ha costretta a un rapporto orale. La violenza sarebbe avvenuta in un appartamento di New York, dopo aver visto un film con alcuni amici. Rimasti da soli Ratner, che all’epoca dirigeva videoclip, avrebbe bloccato la porta per poi aggredirla. L’attrice Katherine Towne ha invece raccontato un assalto fisico da parte di Ratner durante un party nel 2005. Il regista e produttore l’avrebbe pedinata tutta la sera fino a quando non l’ha raggiunta in bagno, dove l’ha spinta contro il muro. L’avvocato di Ratner, che in passato è stato legato a Mariah Carey e Lindsay Lohan, e che sta lavorando a un biopic di Hugh Hefner (a interpretare il fondatore di Playboy è Jared Leto), nega tutte le accuse: «Lo rappresento da 20 anni e nessuna donna l’ha mai denunciato per molestie sessuali», ha fatto sapere Martin Singer, «né ha accettato da lui accordi finanziari».
Vanity Fair