Nel giro di pochi mesi Ford, Toyota e General Motors hanno chiuso le loro fabbriche. Nel comparto lavoravano circa 30 mila persone
Lo scorso anno in Australia sono state acquistate quasi 1,2 milioni di auto nuove. Un bel mercato per un paese da poco più di 24 milioni di abitanti. Soprattutto perché sono macchine piuttosto ben accessoriate e che necessitano di manutenzione. Ma il giro d’affari non basta, anche perché a differenza di altri (molti altri) paesi, il governo ha deciso di non sostenere più i costruttori. Con la fine degli incentivi è finita anche la storia dell’auto “Made in Australia”.
L’ultimo stabilimento è stato chiuso venerdì 20 ottobre a Elizabeth, un sobborgo di Adelaide. L’ultima auto ad uscire dalle linee di produzione australiane è stata una Holden, rossa. Nonostante la foto di rito della “last car” prodotta mostri gli operai sorridenti, ,ltri 950 addetti sono rimasti senza lavoro. L’addio dell’industria automobilistica, hanno stimato i sindacati, è costato il posto a 30.000 persone. Un piccolo esercito.
Holden è uno dei marchi di General Motors, che in Australia contava di riportare anche modelli europei di Opel, oltre che auto commercializzate altrove con il marchio Chevrolet.
Fabbricare nel Continente Rosso non conviene, dicono i produttori. Costerà meno importare le auto dall’estero, Europa inclusa. Prima di General Motors si erano già ritirate Toyota, all’inizio del mese, e Ford, nell’ottobre dello scorso anno: entrambi i colossi avevano siti nella periferia di Melbourne. I due marchi americani hanno rivisto la loro strategia globale, con il ritiro da alcuni mercati. GM, ad esempio, ha sostanzialmente abbandonato l’Europa con la cessione di Opel, che controllava da quasi 90 anni, a PSA: l’operazione ha paradossalmente comportato una pesante perdita nell’ultima trimestrale.
Resta da capire se gli automobilisti australiani vorranno “vendicarsi” dell’ingratitudine dimostrata dai costruttori. Finora, i preferiti erano i marchi giapponesi. Nel 2016 le Toyota Hilux e Corolla erano stati i modelli più venduti (42 e 40 mila unità) seguiti da Hyundai i30. La prima Ford era la Ranger, quarta. La sola Holden della Top 10 era la Commodore, settima, mentre il colosso giapponese vantava anche la Camry al sesto posto. Dal paese del Sol Levante arrivano anche la quinta (Mazda 3), l’ottava (Mazda CX-5) e la nona (Mitsubishi Triton, l’equivalente dell’L200 europeo, cioè la base del pick-up Fiat Fullback). Lo scorso mese, invece, il Ford Ranger era al primo posto.
Mattia Eccheli, La Stampa