Ai mercatini dei libri usati si trovano tesori nascosti

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Scommettiamo che andare a caccia di libri usati può provocarvi attimi di felicità? Datemi le vostre opinioni perché a volte penso che la mia sia una fissazione, uno stato d’animo nevrastenico, una debolezza intellettuale… Vi scongiuro però di non infliggermi questa atroce delusione: non ditemi che la carta stampata non vi piace e che preferite leggere sul computer! Oggi è domenica: nel weekend un mio grande piacere è quello di aggirarmi per i mercatini, sfogliare i libri accumulati sulle bancarelle, nella speranza di trovare una «chicca». A buon prezzo, s’intende. A Roma ci sono mercatini di libri vecchi in vendita a cinquanta centesimi, anche tre per un euro! Non è semplice, la ricerca, ma se lo fosse non ci sarebbe alcun piacere. Spesso i libri sono buttati per terra, bisogna cercare con pazienza, inginocchiarsi. Scomodo per le persone anziane. E poi quasi tutti i mercanti trattano i libri come se fossero patate, uno vale l’altro. A volte non sanno dirti se hanno ciò che cerchi, in compenso se sei fortunato puoi trovare per un euro una prima edizione (le prime edizioni sono pregiate, lo sapete tutti, vero?) di un libro importante. Un mio amico ha acquistato – per due euro – un libretto di valore storico sul fascismo: in prima pagina una lunga dedica autografa di Benito Mussolini. Un documento interessante. Volesse rivenderlo il mio amico – che non è fascista, lo dico a Emanuele Fiano, ma un accanito bibliofilo – ne ricaverebbe all’asta anche centinaia di euro. Spero che Fiano, stolidamente a caccia di tutto ciò che ricordi il Ventennio, non minacci sequestri e sanzioni.

Cesare Lanza, La Verità